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Giornata Parlamentare
La Giornata Parlamentare. A Bruxelles intesa su Fitto e Ribera, il sindaco di Napoli Manfredi è il nuovo presidente dell’Anci

In Ue c’è l’intesa su Fitto e Ribera. Esulta Meloni

Via libera ai due vicepresidenti esecutivi designati, Teresa Ribera e Raffaele Fitto, dalle Commissioni competenti del Parlamento europeo. Dopo una giornata intensa di tensioni e rinvii del voto, alla fine quella per lo Sviluppo regionale ha dato il via libera all’ormai ex Ministro italiano come vice presidente esecutivo della Commissione europea a Coesione e Riforme, mentre le Commissioni Ambiente, Industria ed Energia e Affari economici hanno approvato la nomina dell’esponente spagnola a vice presidente esecutiva alla Transizione pulita, giusta e competitiva. “Raffaele Fitto è stato confermato nel ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Quest’importante incarico attribuito al Commissario designato dall’Italia è una vittoria di tutti gli italiani, non del Governo o di una forza politicaâ€, commenta quasi in tempo reale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Abbiamo ottenuto un portafoglio di peso e il coordinamento di deleghe strategiche per la nostra Nazione e per l’Europa intera, come l’agricoltura, la pesca, l’economia del mare, i trasporti e il turismo. Questa indicazione è la conferma di una ritrovata centralità dell’Italia in ambito europeo, all’altezza del nostro ruolo come Stato fondatore della Ue, seconda manifattura d’Europa e terza economia del Continenteâ€. 

L’accordo tra le tre forze politiche della maggioranza a sostegno della Commissione Ue Ursula von der Leyen (Partito popolare europeo, Socialisti e democratici, Renew Europe) che ha sbloccato lo stallo è arrivato nel pomeriggio. Il perimetro tiene dentro tutti i candidati, in particolare Fitto, Ribera e Oliver Varhelyi, che si è visto però togliere dal portfolio le deleghe sull’Agenzia per la preparazione e reazione alle emergenze (Hera), inclusa la gestione e la preparazione alle crisi, e la competenza sui diritti sessuali e riproduttivi, tutti file che vengono trasferiti alla Commissaria di Renew Europe Hadja Lahbib. In questo modo vengono ribaditi i punti politici espressi nelle linee guida di von der Leyen che consentirono la sua conferma a luglio. Nessun riferimento all’allargamento o meno della maggioranza ai conservatori e riformisti europei, ma secondo il presidente del gruppo Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber Ecr e Fratelli d’Italia hanno dimostrato un impegno costruttivo non solo nelle ultime settimane ma fin dallo scorso aprile, in occasione del voto sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Per ora quindi un’intesa è stata trovata, i prossimi passaggi ci diranno quanto l’intesa sia realmente condivisa.

Prosegue la tensione nella maggioranza tra Lega e Fi

Il braccio di ferro continua, complici la recente doppia sconfitta alle elezioni regionali e le rivalità che si profilano per il futuro tra Lega e Forza Italia, pronti a darsi battaglia dalla riforma dell’Autonomia a quella della cittadinanza, passando per la legge di bilancio. In attesa di un vertice tra Giorgia MeloniAntonio Tajani e Matteo Salvini appena la premier tornerà in Italia, è il segretario di FI ad alzare la posta; il Ministro degli Esteri promette “tanti†correttivi alla manovra e non molla sulla riforma-madre della Lega, quella disegnata dal ministro Calderoli per dare più margine di azione alle Regioni: “Da prima che ci fosse la sentenza, noi condividiamo quello che ha detto la Corteâ€, insiste il vicepremier azzurro, sposando così le modifiche chieste dalla Consulta dopo i rilievi di incostituzionalità avanzati su alcune parti della legge sull’autonomia differenziata. Non a caso venerdì pomeriggio si riunisce l’osservatorio voluto da FI per vigilare, in particolare, sui Lep e le materie non Lep, da sempre oggetto di perplessità tra i forzisti del sud, un attivismo che i leghisti vivono come una provocazione e un pericolo specie al Nord. 

Da qui l’allarme lanciato sul Veneto che il prossimo anno andrà al voto e dovrà trovare un nuovo candidato dopo Luca Zaia. Il timore della Lega è quello di perdere il controllo sulla Regione e Matteo Salvini è determinato affinchè il successore sia un rappresentante della Lega, un messaggio diretto a Fratelli d’Italia che ormai da tempo ottiene risultati migliori nella regione. Di certo i meloniani non intendono cedere, anche perché il primo partito della coalizione presiede a oggi solo due regioni, Marche e Lazio, ma la rivalità è anche con FI che, a differenza della Lega, va avanti e cresce con “il passo da alpinoâ€. Lo dice orgoglioso Antonio Tajani, sottolineando: “Siamo la seconda forza del centrodestra e dobbiamo dare un contributo per allargare i confini della coalizioneâ€. Altra differenza con la Lega, è la maggiore presenza di politici e voti che gli azzurri hanno al centro e al sud. Anche per questo Salvini punterà a rafforzare l’alleanza con l’Udc con cui mesi fa ha firmato un patto politico. Per ora la tensione è abbastanza confinata ma molto dipenderà da come Meloni riuscirà a mantenerla sul livello di guardia.

Il sindaco di Napoli Manfredi è il nuovo presidente dell’Anci

Sergio Mattarella interviene all’assemblea dell’Anci a Torino, nel giorno dell’elezione a presidente di Gaetano Manfredi. L’intervento del Presidente della Repubblica segue quello del neo presidente dei Comuni italiani che lancia l’agenda “riformistaâ€, da sottoporre alla premier Giorgia Meloni e ai Ministri, con l’obiettivo di “garantire equilibrio e crescita alle diverse realtà comunaliâ€. Poche ore dopo l’elezione al Lingotto Fiere di Torino, Manfredi ha parlato di obiettivi e strategia, proposte al Governo nazionale e critiche alla legge di Bilancio nella sala gremita di sindaci con la fascia tricolore, proprio davanti al Presidente della Repubblica: “Un sicuro riferimento morale e istituzionale per il nostro impegno di sindaci†ha detto riferendosi al Capo dello Stato, “l’abbiamo sentita sempre vicino, anche fisicamente, con la presenza e la testimonianza concreta. Nei momenti di difficoltà e nel lavoro quotidiano. Nelle giornate drammatiche e nelle occasioni di festa e di celebrazioneâ€. 

“I Comuni, che sono il simbolo dell’unità del Paese†ha successivamente sottolineato il Capo dello Stato. “sono oggi al lavoro nell’attuazione del Pnrr, attività che vede in campo rilevanti risorse messe a disposizione dall’Unione. Come sempre, il tema è quello delle somme disponibili e delle opzioni di spesa conseguenti, che il Parlamento consegna al Governo con la legge di bilancio. Come è naturale, le scelte che i Governi nazionali hanno fatto a Bruxelles con il Patto di stabilità si riflettono sui Comuni. Non possiamo dimenticare che questi ultimi, in prima linea nel rapporto con i cittadini, sono chiamati a sovvenire ai bisogni più immediati e elementari della popolazioneâ€. Da qui l’invito alla collaborazione tra istituzioni, “un dovere repubblicanoâ€. 

Dell’Agenda dei Comuni Manfredi poco prima aveva evidenziato le priorità: “Diritto alla casa, che deve tornare accessibile a tuttiâ€, “servizi di prossimità, integrati con i servizi sociali ed educativiâ€, “sostenibilità dei servizi nelle aree interneâ€, “la sfida dei trasportiâ€, “un nuovo modello di gestione della sicurezzaâ€, “politiche concrete di sostenibilità ambientale†e “uno sguardo più attento e vigile sui giovaniâ€. Ma per “implementare quest’agenda bisogna agire su una riforma dell’assetto istituzionale e della finanza locale†perché “la capacità fiscale dei Comuni è ormai esaurita. In questa prospettiva di una possibile riduzione dei trasferimenti è necessario immaginare una riforma della finanza locale, altrimenti i Comuni avranno sempre più difficoltà a garantire i bisogni primari e contrastare i divari e gli squilibriâ€. 

Oggi iniziano le votazioni per la costituente del M5S 

Sono 88.943 gli iscritti aventi diritto al voto da oggi al 24 novembre per la costituente M5S. La comunicazione dal Movimento arriva poco dopo il video appello diffuso via social dal presidente Giuseppe Conte: è “un momento cruciale, che segna il traguardo del lungo e partecipato processoâ€. Le urne virtuali saranno aperte da questa mattina alle 10.00 a domenica alle 15.00, quando l’assemblea di Palazzo dei Congressi all’Eur si chiuderà proprio con i risultati della consultazione. “Sta per scoccare l’ora decisiva†dice Conte nell’appello agli elettori penta stellati, “non perdere quest’occasione. Potrai votare per definire le battaglie del Movimento, i nuovi obiettivi strategici. Nessuna forza politica consente ai propri iscritti di decidere quali sono i temi, gli obiettivi da affrontare, da porre al centro della propria azione e li mette in votazione così com’è consentito a te. È un momento entusiasmante: cogli questa occasione per contribuire a decidere tantissimi temi e ci sono anche le regole organizzative interne, per rendere ancora più efficiente la nostra azione politica, in particolare sui territoriâ€. 

La consultazione lunga 77 ore ha come primo obiettivo il quorum del 50% più uno degli aventi diritto, necessario per l’approvazione di alcuni dei quesiti, come quello che prevede la cancellazione del ruolo del garante. Anche per questo, le informazioni sull’affluenza, in questa occasione, verranno fornite a più riprese nel corso della votazione. “Il meccanismo è tutelato da un notaio garante delle operazioni – fanno sapere, contattate da LaPresse, fonti del Movimentoâ€. Le operazioni sono garantite da SkyVote (società certificata Agid), cui si aggiunge una società esterna che si occupa del monitoraggio attivo dei sistemi informatici. Infine, per quanto riguarda gli aventi diritto di voto, “abbiamo attuato quello che da sempre tutti i nostri iscritti ci chiedono, ovvero aggiornare il database degli iscritti. Chi non svolge attività per un anno rischia la cancellazione dal database come prevede lo statuto M5S. Gli utenti in questione sono stati avvisati e quando hanno ribadito il loro interesse le posizioni sono rimaste attiveâ€. 

Alla Camera

Dopo che ieri ha approvato la pdl reati contro gli animali, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame della pdl sui piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e sugli interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sul decreto sull’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, per la tutela e assistenza alle vittime di caporalato, per la gestione dei flussi migratori e la protezione internazionale. La Esteri proseguirà le audizioni sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico. La Difesa ascolterà i rappresentanti di Samsung Electronics Italia sulla difesa cibernetica. Questa settimana la Bilancio non esaminerà la legge di bilancio. Ieri alle 9.00 è scaduto il termine per la segnalazione, da parte dei gruppi parlamentari, degli emendamenti prioritari. (Segui la legge di bilancio sulla pagina dedicata di Nomos). La Ambiente, con la Attività Produttive, riprenderà il confronto sulla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023. La Trasporti ascolterà il presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) Pierluigi Umberto Di Palma sulla sicurezza del trasporto aereo.

Al Senato

Dopo che ieri ha approvato definitivamente il ddl di revisione del Codice della strada e il ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia, nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per dibattere sul ddl per il finanziamento d’interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all’estero e sul ddl sulle elargizioni e benefici in favore delle vittime dell’incuria. Come di consueto a seguire svolgerà le interrogazioni mentre alle 15.00 le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà, con la Giustizia, il ddl sicurezza. La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e la legge di delegazione europea 2024. Dibatterà, poi, sulle disposizioni relative alla data di applicazione e sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Ue. La Bilancio esaminerà gli emendamenti al decreto fiscale. La Cultura si confronterà sui ddl sugli alunni con alto potenziale cognitivo, sul ddl per il rispetto e la tutela delle tradizioni religiose italiane e svolgerà delle audizioni sul ddl per l’attuazione dell’articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva.

La Affari Sociali esaminerà il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl sulla sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl sul salario minimo, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl in materia di lavoro e il ddl sui disturbi dello spettro autistico.

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Data articolo: Thu, 21 Nov 2024 08:03:55 +0000 di Nomos Centro Studi Parlamentari
Dailyletter
Agenda Trump, l’impatto su Cloud, BUL e 5G

Donald Trump è stato eletto per un secondo mandato come presidente degli Stati Uniti, portando con sé un’agenda “America First†che avrà ripercussioni globali anche nel settore delle telecomunicazioni.

Nuovo codice della strada, sospensione della patente per chi guida con lo smartphone al volante.

Trump, dazi su merci cinesi al 40% nel 2025. Pechino potrebbe perdere 1 punto di PIL.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 16:30:26 +0000 di Redazione Key4biz
5G
Agenda Trump: impatti su cloud, BUL e 5G

Donald Trump è stato eletto per un secondo mandato come presidente degli Stati Uniti, portando con sé un’agenda “America First†che avrà ripercussioni globali anche nel settore delle telecomunicazioni.

Tra le prime misure attese, una nuova ondata di dazi su prodotti tecnologici importati, con un focus particolare sulla Cina. Questa politica potrebbe influire pesantemente sia sul mondo del cloud computing, portando a un aumento dei costi dei principali componenti e rendendo quindi più onerosi i servizi di data center e cloud, sia su Open RAN e e infrastrutture digitali, che potrebbero essere orientate verso fornitori occidentali.

Sul fronte delle connettività in banda ultralarga, Trump potrebbe invece promuovere un approccio più neutrale rispetto alla tecnologia, dando maggiore spazio alla connessione satellitare Starlink di Elon Musk.

Anche il 5G sarà al centro dell’attenzione, con la possibile riapertura delle aste per le frequenze. L’impatto di queste politiche si farà sentire anche in Europa, dove Trump potrebbe allentare il dialogo sul Trade and Technology Council, aumentando il rischio di nuove tensioni nelle relazioni transatlantiche.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 10:08:52 +0000 di Stefano Bolis
Internet
Nuovo codice della strada, sospensione della patente per chi guida con lo smartphone

Ritiro della patente per chi guida col telefonino, ubriaco, drogato e per chi abbandona gli animali in strada. Stretta sui monopattini con obbligo di targa casco e assicurazione. Sale poi la cilindrata delle auto che potranno guidare i neopatentati, ma il limite durerà tre anni. Sono diventate legge, con l’ok definitivo da parte dell’aula al Senato, le nuove norme di riforma del Codice della Strada. Vengono inasprite le multe ed è resa più facile la sospensione della patente per chi guida con il telefonino in mano o sotto effetto di alcol e stupefacenti: la stretta parte da subito. Ci sarà tempo un anno invece per attuare una delega di riforma complessiva del codice mentre per le norme sui monopattini servirà un regolamento attuativo.

Telefonini al volante

 La sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro. Viene inserita anche la sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi col telefono al volante e sulla patente un taglio di almeno 10 punti. Se i punti sono più bassi la sospensione è di 15 giorni. In caso di recidiva la multa lievita fino a 1.400 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. I tempi di sospensione, poi, raddoppiano se l’uso del telefonino causa un incidente o manda fuori strada un altro veicolo.

Guida in stato di ebbrezza

Tolleranza zero: se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si riceve una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro). Sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due anni. Cosa si può bere in pratica? Dipende dal peso, dall’altezza e se si è a stomaco pieno: in genere si è sicuri con un bicchiere di vino o una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico. Per i neo patentati le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti dalla patente. Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.

Guida sotto stupefacenti

Tolleranza zero per chi fa uso di stupefacenti. Chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.

Eccesso di velocità

Sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità. Se la violazione è compiuta all’interno di un centro abitato e per almeno due volte nell’arco di un anno, la sanzione è innalzata fra 220 e 880 euro con sospensione della patente da quindici a trenta giorni.

Abbandono di animali

Revoca o sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti o feriti.

Bici e monopattini

Più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle piste ciclabili scatta l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. Per i monopattini scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione, ma bisognerà aspettare i tempi tecnici dei regolamenti attuativi. Il ddl impone il divieto di circolazione contromano e circolazione solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h.

Autovelox

Nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un’ora e di competenza dello stesso ente si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo.

Supercar

Salirà da uno a tre anni il divieto di guida delle auto “potenti” per i neopatentati (ma solo per coloro che prendono la patente dopo l’ok alla legge). Non potranno guidare autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e autovetture con potenza massima di 105 kW. Ma il limite di potenza si è un pò ammorbidito. L’attuale Codice prevede il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le autovetture.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 14:42:36 +0000 di Redazione Key4biz
Internet
Trump, dazi su merci cinesi al 40% nel 2025. Pechino potrebbe perdere 1 punto di PIL

Trump pronto ad imporre dazi elevati, potenzialmente fino al 60% sulle importazioni cinesi

A partire dal 2025, gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi pari al 40% sulle importazioni dalla Cina, riducendo potenzialmente dell’1% la crescita della potenza asiatica, secondo un sondaggio Reuters rivolto agli economisti.

Donald Trump, che dovrebbe entrare in carica il prossimo 20 gennaio, durante la campagna elettorale ha promesso di imporre dazi elevati sulle importazioni cinesi, come parte di un pacchetto di misure commerciali denominato “America First“, creando ovviamente disagio e preoccupazioni a Pechino, che vede in questo moto fortemente limitate le prospettive di crescita per i prossimi trimestri.

Secondo gli esperti, la stima media dei dazi si aggira attorno al 38%, ma rimangono le proiezioni iniziali, che arrivavano anche al 60%.

Un livello di tariffazione ritenuto improbabile dalla maggioranza degli intervistati, anche perché avrebbe come conseguenza, tra le altre, un’impopolare impennata dell’inflazione in tutti gli Stati Uniti.

La vulnerabilità del gigante asiatico

Oggi l’economia cinese soffre e si trova in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto agli anni della prima presidenza Trump.

Tra il 2018 ed il 2021, infatti, il Presidente americano aveva imposto dazi tra il 7,5 ed il 25%, ma il gigante asiatico mostrava un’economia in salute.

Oggi la situazione è ben diversa, data la prolungata crisi immobiliare, i rischi del debito e la domanda interna tropo debole.

Salvare i governi locali diventa l’obiettivo primario della Cina di Xi Jinping che svela un programma straordinario da 6mila miliardi di yuan (839 miliardi di dollari) per rifinanziare il debito delle municipalità dissestate, messe ancor piu in crisi dalla bolla immobiliare.

Vista la situazione generale e le notizie poco confortanti provenienti dagli Sati Uniti, gli economisti cinesi dovranno impegnarsi seriamente per sostenere la crescita del Paese e la domanda interna per compensare i tagli all’export, che rimane una voce fondamentale per la crescita economica.

Nuovi stimoli all’economia cinese o la crescita sarà rivista al ribasso

Il Pil cinese è atteso crescere del +4,5/+4,8% quest’anno e del +4,2% nel 2026, ma si vuole anche verificare l’impatto dei dazi annunciati da Trump, che potrebbe far rivedere al ribasso tali stime.

Pechino è pronto a scommettere su una crescita del +5% per il 2024 (stima condivisa anche da UBS, Goldman Sachs e Nomura), proprio grazie al pacchetto di stimoli già approvato (con le misure adottate dalla banca centrale e dal ministero delle Finanze), ma per 19 economisti su 24 raggiunti dalla Reuters, ne serviranno altri ancora per supportare l’economia cinese.

Riteniamo che il governo cinese abbia ancora tempo per monitorare e reagire alla politica statunitense e al suo effetto sulla crescita della Cina, per poi introdurre risposte politiche in una fase successiva“, ha affermato Jian Chang, capo economista cinese di Barclays.

Gli economisti intervistati hanno anche abbassato le loro previsioni sull’inflazione dei prezzi al consumo all’1,1% per il prossimo anno e all’1,4% per il 2026, rispetto alle precedenti stime dell’1,4% e dell’1,6% nell’indagine di ottobre.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 11:36:40 +0000 di Flavio Fabbri
Internet
Bluesky sfida X, non permetterà l’uso dei post per addestrare l’AI e cresce di oltre 100mila iscritti al giorno

Bluesky sfida sempre di più X e prende una posizione diversa dal concorrente sull’utilizzo dei dati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa.

A differenza della piattaforma di Elon Musk e di Threads di proprietà di Meta, Bluesky ha annunciato che non permetterà l’uso dei post per addestrare l’IA generativa. La dichiarazione arriva in concomitanza con l’entrata in vigore dei nuovi termini di servizio di X, dove vi è proprio il via libera all’addestramento del chatbot Gork sui contenuti prodotti dagli iscritti. Bluesky ha chiarito che l’IA sarà comunque uno dei metodi per moderare i post e per ordinare ciò che appare nella sezione ‘discover’.

Stando ad alcune rilevazioni degli analisti di Sensor Tower, sotto la gestione di Elon Musk, X ha perso circa il 23% degli utenti globali. Numeri solo in parte bilanciati dai nuovi iscritti, arrivati sul social proprio a seguito dell’avvento dell’imprenditore nell’ottobre del 2022.

Come funziona Bluesky

Bluesky è un social network decentralizzato fondato da Jack Dorsey, co-creatore di Twitter, con l’obiettivo di superare i limiti delle piattaforme centralizzate come quella che aveva contribuito a creare. Lanciato ufficialmente nel 2021, il progetto si basa sull’AT Protocol, una tecnologia open-source progettata per promuovere la creazione di un “web sociale” più aperto e trasparente.

Decentralizzazione, Interoperabilità e Controllo algoritmico

  1. Decentralizzazione: Bluesky utilizza l’AT Protocol per permettere a utenti e sviluppatori di avere il controllo sulla moderazione, sugli algoritmi e persino sui server su cui sono ospitati i propri dati. Gli utenti possono scegliere diversi feed personalizzati, in base alle loro preferenze o ai filtri applicati dagli sviluppatori.
  2. Interoperabilità: Grazie all’architettura basata su protocolli, è possibile integrare Bluesky con altre app e servizi compatibili. Ad esempio, sviluppatori esterni possono creare applicazioni specifiche, come piattaforme per eventi o forum, utilizzando gli stessi dati e interfacce.
  3. Controllo algoritmico: Bluesky offre “feed personalizzati”, che consentono agli utenti di scegliere quali algoritmi vedere in azione o di costruirne di propri, dando maggiore trasparenza rispetto ai modelli opachi di piattaforme centralizzate come Twitter.

La crescita di Bluesky non accenna a fermarsi

Il flusso di nuovi arrivati non accenna a fermarsi, e Bluesky accoglie circa 100mila nuovi utenti ogni giorno. L’incremento del 933% dall’inizio dell’anno dei suoi download sottolinea la crescente alienazione degli utenti da X, a causa delle mosse di Musk e della sua chiara inclinazione politica, ma anche per gli algoritmi che sembrano offrire sempre meno contenuti davvero d’interesse per il singolo utente, in favore di suggerimenti pienamente in linea con i gusti del potentissimo proprietario del social network.

Bluesky, con la sua promessa di una maggiore personalizzazione attraverso algoritmi creati dagli utenti stessi e la possibilità di moderazione indipendente, appare a molti come una boccata d’aria fresca, o se non altro un ritorno al “vecchio†Twitter.

Inoltre la strategia del nuovo social punta a garantire che la piattaforma rimanga gratuita per gli utenti finali senza ricorrere alla vendita di dati per annunci pubblicitari, offrendo cioè non solo un’alternativa etica ai giganti dei social media ma anche a innovare nel modo in cui le reti sociali gestiscono la moderazione e l’interazione degli utenti.

Le sfide

Bluesky sta crescendo rapidamente: ha raggiunto oltre 13 milioni di utenti nel 2024, grazie anche alla transizione da una fase iniziale su invito a un accesso pubblico. Il team sta lavorando su diverse iniziative per il futuro:

  • Monetizzazione dei creatori: Bluesky vuole offrire strumenti per supportare i creatori tramite pagamenti volontari, mantenendo la piattaforma gratuita per tutti.
  • Espansione delle funzionalità premium: Si prevede l’introduzione di un modello di abbonamento per funzioni avanzate come caricamenti video ad alta qualità o personalizzazioni estetiche per i profili.
  • Sicurezza e moderazione: L’azienda sta investendo in strumenti anti-molestie e moderazione gestibile sia dagli utenti che da comunità autonome.

Bluesky si pone come alternativa interessante ai social media tradizionali, soprattutto per chi desidera più libertà e trasparenza. Tuttavia, affronta sfide come la concorrenza di piattaforme consolidate e la necessità di attrarre un pubblico più ampio mantenendo i suoi principi decentralizzati. Jack Dorsey e il team di Bluesky immaginano un futuro in cui i social media non siano controllati da grandi aziende, ma da protocolli aperti che mettono al centro gli utenti e la loro esperienza.

Al momento però il social presenta dati impressionanti, ma che invitano comunque ad un minimo di scetticismo. Oggi Bluesky è indubbiamente la novità del momento, cosa che ne favorisce la popolarità. Eppure, lo stesso fenomeno lo avevamo visto anche con Threads (che successivamente ha subito un’emorragia di utenti attivi) e con tantissimi altri social che dovevano essere la next big thing e sono poi finiti nel dimenticatoio come Mastodon e Clubhouse.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:53:31 +0000 di Piermario Boccellato
Internet
Leonardo, il supercomputer italiano nella Top Ten mondiale

Supercomputer sempre più potenti, ecco la nuova Top500

I supercomputer sono fondamentali per risolvere problemi complessi che richiedono enormi capacità di calcolo. Sono utilizzati in settori cruciali come la ricerca scientifica, la medicina, il progresso industriale, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma anche per la sicurezza e la Difesa. Il segreto è nella loro potenza, che accelera l’innovazione tecnologica e l’impiego di nuove soluzioni in diversi settori chiave per la crescita.

La nuova edizione della Top500 rivela un ottimo posizionamento per i supercomputer italiani. Gli Stati Uniti dominano la classifica, con quattro macchine all’attivo (i primi quattro posti sono a stelle e strisce), seguiti dall’Italia con due, l’HPC6 dell’Eni e Leonardo di Cineca.

Un risultato che consolida la posizione dell’Italia ai vertici dell’high-performance computing (HPC) e testimonia il ruolo crescente del nostro Paese nella ricerca e nell’innovazione tecnologica.

I primi dieci al mondo

  1. Il sistema El Capitan presso il Lawrence Livermore National Laboratory, California, USA, è il nuovo sistema n. 1 nella TOP500. Il sistema HPE Cray EX255a è stato misurato con 1,742 Exaflop/s sul benchmark HPL. El Capitan ha 11.039.616 core ed è basato su processori AMD EPYC™ di quarta generazione con 24 core a 1,8 GHz e acceleratori AMD Instinct™ MI300A. Utilizza la rete Cray Slingshot 11 per il trasferimento dati e raggiunge un’efficienza energetica di 58,89 Gigaflop/watt.
  2. Frontier è ora il sistema n. 2 nella TOP500. Questo sistema HPE Cray EX è stato il primo sistema statunitense con prestazioni superiori a un Exaflop/s. È installato presso l’Oak Ridge National Laboratory (ORNL) nel Tennessee, USA, dove è gestito per il Department of Energy (DOE). Attualmente ha raggiunto 1,353 Exaflop/s utilizzando 8.699.904 core. L’architettura HPE Cray EX combina CPU AMD EPYC™ di terza generazione ottimizzate per HPC e AI, con acceleratori AMD Instinct™ 250X e un’interconnessione Slingshot-11.
  3. Aurora è attualmente il n. 3 con un punteggio HPL preliminare di 1,012 Exaflop/s. È installato presso l’Argonne Leadership Computing Facility, Illinois, USA, dove è anche gestito per il Department of Energy (DOE). Questo nuovo sistema Intel è basato su HPE Cray EX – Intel Exascale Compute Blades. Utilizza processori Intel Xeon CPU Max Series, acceleratori Intel Data Center GPU Max Series e un’interconnessione Slingshot-11.
  4. Eagle al 4° posto è installato da Microsoft nel suo cloud Azure. Questo sistema Microsoft NDv5 è basato su processori Xeon Platinum 8480C e acceleratori NVIDIA H100 e ha raggiunto un punteggio HPL di 561 Petaflop/s.
  5. Al 5° posto c’è HPC6 installato presso il centro Eni SpA di Ferrera Erbognone in Italia. È un altro sistema HPE Cray EX235a con CPU AMD EPYC™ di terza generazione ottimizzate per HPC e AI, con acceleratori AMD Instinct™ 250X e un’interconnessione Slingshot-11. Ha raggiunto 477,9 Petaflop/s.
  6. Fugaku, il sistema n. 6, è installato presso il RIKEN Center for Computational Science (R-CCS) di Kobe, in Giappone. Ha 7.630.848 core che gli hanno permesso di raggiungere un punteggio di benchmark HPL di 442 Petaflop/s. Rimane il sistema più veloce nel benchmark HPCG con 16 Teraflop/s.
  7. Dopo un recente aggiornamento, il sistema Alps installato presso lo Swiss National Supercomputing Centre (CSCS) in Svizzera è ora al n. 7. Si tratta di un sistema HPE Cray EX254n con NVIDIA Grace 72C e NVIDIA GH200 Superchip e un’interconnessione Slingshot-11. Dopo l’aggiornamento ha raggiunto 434,9 Petaflop/s.
  8. Il sistema LUMI, un altro sistema HPE Cray EX installato presso il centro EuroHPC presso il CSC in Finlandia, è al n. 8 con una prestazione di 380 Petaflop/s. L’European High-Performance Computing Joint Undertaking (EuroHPC JU) sta mettendo in comune le risorse europee per sviluppare supercomputer Exascale di fascia alta per l’elaborazione di big data. Uno dei supercomputer pre-Exascale paneuropei, LUMI, si trova nel data center del CSC a Kajaani, Finlandia.
  9. Il sistema n. 9 Leonardo è installato in un altro sito EuroHPC a CINECA, Italia. È un sistema Atos BullSequana XH2000 con Xeon Platinum 8358 32C 2.6GHz come processori principali, NVIDIA A100 SXM4 40 GB come acceleratori e Quad-rail NVIDIA HDR100 Infiniband come interconnessione. Ha raggiunto una prestazione HPL di 241.2 Petaflop/s.
  10. A completare la TOP10 c’è il nuovo sistema Tuolumne, anch’esso installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory, California, USA. È un sistema gemello del nuovo sistema n. 1 El Capitan con architettura identica. Ha raggiunto 208,1 Petaflop/s da solo.

Il nostro Leonardo

Il supercomputer Leonardo, sviluppato da Cineca e situato presso il Tecnopolo di Bologna, è uno dei sistemi di calcolo più avanzati al mondo. Le sue caratteristiche principali includono:

  • Potenza di calcolo: Leonardo può raggiungere i 250 petaflops (250 milioni di miliardi di operazioni al secondo) per calcoli in FP16, rendendolo uno dei più potenti supercomputer a livello globale e il secondo in Europa.
  • Architettura avanzata: È composto da due moduli principali:
    • Booster Module, con 3.456 nodi dotati di GPU NVIDIA Ampere A100.
    • Data Centric Module, con 1.536 nodi basati su CPU Intel Sapphire Rapids, per un totale di oltre 172.000 core di calcolo.
  • Archiviazione: dispone di uno storage di 106 petabyte, supportato da una banda aggregata di 1,4 terabyte al secondo, per garantire prestazioni elevate anche nei carichi di lavoro più intensi.
  • Rete dati: usa una connessione NVIDIA Mellanox HDR 200 Gb/s InfiniBand, progettata per ridurre la latenza e aumentare la scalabilità nei processi di calcolo distribuiti.
  • Raffreddamento: è dotato di un sistema di raffreddamento a liquido diretto, che migliora l’efficienza energetica e supporta le elevate prestazioni del sistema.

Leonardo è stato progettato per gestire applicazioni avanzate come l’intelligenza artificiale, la modellazione climatica, la ricerca biomedica e la simulazione dei materiali. Inoltre, promuove la collaborazione internazionale grazie alla sua integrazione con la rete europea EuroHPC.

Il progetto ha ricevuto un finanziamento congiunto di 240 milioni di euro dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca italiano.

La new entry Pitagora

Cineca occupa anche il 44° posto con il supercomputer PItagora, una new entry nella Top500.

Il nuovo sistema di High Performance Computing (HPC), destinato alla comunità scientifica per la ricerca sull’energia da fusione, è frutto di un accordo tra Cineca e Lenovo.

La nuova infrastruttura, nome logico Pitagora, sarà in grado di effettuare circa 55 milioni di miliardi di operazioni al secondo (PFlop/s), verrà installata nel data center Cineca di Casalecchio di Reno (Bologna) alla fine del 2024 ed entrerà a far parte dell’ecosistema del Tecnopolo di Bologna.

Il supercomputer sarà dedicato alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:43:11 +0000 di Flavio Fabbri
Space&Underwater
L’agenda di Trump per lo Spazio e l’ombra di Elon Musk. Le preoccupazioni dell’Europa

Un’analisi dello Space Economy Institute mette in fila le priorità sul tavolo del neo presidente Donal Trump in tema di spazio. La Luna, Marte, la Difesa e il business: queste le quattro direttrici portanti sul tavolo del presidente al suo secondo mandato nei prossimi 4 anni.

Come premessa, inutile dire che in ognuno di questi quattro domini c’è lo zampino di Elon Musk, il primo tifoso di Trump (ha finanziato il 10% dei costi elettorali) nonché futuro capo Dipartimento per efficienza governo.

Musk è anche l’uomo più ricco del mondo e ha avviato i progressi più rivoluzionari al di là dell’atmosfera terrestre negli ultimi quindici anni. Questo scenario avrà inevitabilmente ripercussioni per l’Europa, gli alleati e i rivali in tutto il mondo.

La Luna e oltre

Nei suoi primi quattro anni di presidenza dal 2016 al 2020 Trump ha lanciato due iniziative importanti in due ambiti molto diversi fra loro: il programma Artemis, che mirava a stabilire una presenza umana stabile sulla superficie lunare, e gli Accordi Artemis, che stabilivano linee guida comuni per le attività lunari, sia economiche che commerciali, basate sul rispetto reciproco e sulla collaborazione internazionale.

Oggi come oggi non ci sono segnali di un grosso cambio di rotta nella strategia.

la Luna rimane il primo obiettivo. Se serva come passaggio obbligatorio verso Marte è più discutibile, come approfondiremo.

Quando il programma Artemis è stato introdotto nel 2017, un atterraggio umano sulla Luna era pianificato per il 2024, teoricamente entro il secondo mandato di Trump. Ora, l’obiettivo più probabile è febbraio 2028, l’ultimo anno del mandato del neoeletto presidente. Ma non sarà facile.

Artemis 3, la missione destinata a riportare un equipaggio sulla superficie lunare, è ancora programmata per il 2026, sebbene gli analisti, e anche la NASA, non escludano ulteriori ritardi. Tuttavia, con Trump al comando e Musk al suo fianco, un’accelerazione potrebbe non essere fuori questione.

Musk e Marte

Nell’aprile 2017, subito dopo la sua elezione, Donald Trump parlò con l’astronauta Peggy Whitson, che all’epoca si trovava a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, del suo desiderio di mandare gli americani su Marte “durante il mio primo, o al più tardi, il mio secondo mandato”.

Era difficile dire se stesse scherzando o semplicemente ignorasse che persino un atterraggio sulla Luna non sarebbe stato fattibile in un lasso di tempo simile. A quel tempo, SpaceX non aveva ancora iniziato a costruire Starship. Oggi le cose sono diverse e la Luna e Marte non sono necessariamente sulla stessa traiettoria.

Lo scorso settembre, Elon Musk ha ribadito il suo sogno più grande, discutendo di nuovo pubblicamente del primo atterraggio umano sul Pianeta Rosso: “Il primo veicolo spaziale”, ha detto, “verrà lanciato tra due anni, durante la prossima finestra di trasferimento Terra-Marte. Saranno missioni senza equipaggio per testare protocolli di atterraggio sicuri. Se tutto va bene, i primi voli umani su Marte potrebbero avvenire tra quattro anni”. Ancora una volta, l’anno obiettivo è il 2028.

Una volta che Starship sarà collaudata, niente impedirà a SpaceX di provarci. E mentre le scadenze di Musk sono state spesso ridicolmente ottimistiche, almeno nel regno dello spazio, non ha mancato molti obiettivi.

Per quanto riguarda i test di Starship, vale la pena notare le critiche sempre più esplicite di SpaceX al lento processo di approvazione della Federal Aviation Administration (FAA).L’inclusione di Musk nella prossima amministrazione Trump, con un ruolo dedicato alla semplificazione dei processi della pubblica amministrazione (definito “Doge”), alimenterebbe senza dubbio il dibattito sui potenziali conflitti di interesse, dati gli estesi affari di Musk.

In sintesi, possiamo aspettarci test e convalida accelerati del massiccio sistema di lancio, che potrebbe, una volta pronto per la Luna, servire anche per raggiungere Marte. In particolare, questi sono obiettivi raggiungibili per SpaceX anche senza la collaborazione della NASA; l’azienda potrebbe tracciare rotte extraterrestri per strategie private o clienti terzi.

Naturalmente, raggiungere Marte con un equipaggio sarebbe una storia diversa, poiché le missioni descritte da Musk sarebbero viaggi di sola andata con rischi significativi, ancora speculativi, ma che evidenziano un abbinamento senza precedenti nella storia dell’esplorazione spaziale. Con il sostegno del pubblico e una Casa Bianca disponibile, le ambizioni di Musk potrebbero ricevere una potente spinta.

Molti analisti, nelle ore successive al giorno delle elezioni, hanno notato che Trump ora ha più controllo sul partito rispetto a otto anni fa, quando ancora affrontava la resistenza di parti dell’establishment repubblicano. Con il pieno supporto del Congresso, può perseguire direttamente i suoi obiettivi. Se i suoi obiettivi si allineano a quelli del suo primo mandato (che l’amministrazione Biden ha ampiamente sostenuto, con alcune notevoli eccezioni), la strada da percorrere è chiara, sia per l’esplorazione spaziale che per l’economia spaziale.

SpaceX, Difesa e ricchezza spaziale

Trump ha firmato la direttiva che istituisce la Space Force nel 2019, il sesto ramo delle forze armate statunitensi, mentre la NATO dichiarava lo spazio un “dominio operativo”. È quasi certo che gli investimenti in risorse e tecnologie spaziali continueranno, fornendo prontezza per potenziali conflitti oltre l’atmosfera terrestre. Lo spazio diventerà militarizzato. Le capacità tecnologiche di SpaceX, unite agli stretti legami di Musk con il presidente, saranno disponibili, probabilmente come prima scelta.

È evidente che questo è molto più complesso di quanto sembri; gli Stati Uniti sono vasti, con centinaia di aziende spaziali affermate. Politicamente, sarebbe impossibile ignorare questi attori.

Tuttavia, è probabile che l’intero settore trarrà vantaggio da un rinnovato slancio. I contratti di difesa per SpaceX, già il principale fornitore di lanci del Pentagono, e la costellazione satellitare Starshield sono destinati a crescere. Con Musk come braccio destro di Trump (alcuni sono arrivati ​​al punto di chiamarlo “partner”), la vera domanda è quali opportunità emergeranno per aziende come Blue Origin o altri fornitori. In particolare, Jeff Bezos ha ordinato al suo Washington Post di astenersi dal tradizionale sostegno pre-elettorale. Attualmente, tutti gli altri attori sono indietro rispetto a SpaceX, tra cui United Launch Alliance, una joint venture di Lockheed Martin e Boeing, che avrebbe preso in considerazione una vendita a Sierra Space ad agosto, secondo quanto riportato da Reuters.

Decisioni significative che hanno avuto un impatto sull’economia spaziale privata sono emerse durante la prima amministrazione di Trump, tra cui ordini esecutivi che incoraggiano le aziende commerciali a cercare, estrarre e utilizzare risorse extraterrestri. Che si tratti della Luna o degli asteroidi, l’ordine esecutivo 13914 afferma chiaramente che i corpi celesti non sono “beni comuni globali”. Estrarre, portare tesori sulla Terra e commercializzarli sono possibili per coloro che hanno i mezzi e le capacità. In particolare, questo approccio è stato introdotto per la prima volta da Barack Obama, sotto il quale SpaceX e i servizi spaziali privati ​​per il governo sono fioriti, e consolidato da Joe Biden.

In ogni caso, la figura di Musk incombe sull’intero settore. L’accesso allo spazio ora sembra prevalentemente nelle sue mani. Sebbene non si tratti di un monopolio, si tratta di un dominio schiacciante che solleva interrogativi. Dobbiamo ancora vedere se l’indagine richiesta dall’amministratore della NASA Bill Nelson, sui presunti legami di Musk con Vladimir Putin, andrà avanti. Secondo i resoconti pubblicati a ottobre dal Wall Street Journal, Musk ha mantenuto una comunicazione personale con il presidente russo. Se confermato, questo sarebbe una preoccupazione significativa per il Pentagono, dato l’accesso di Musk a informazioni classificate a causa del suo lavoro con il Dipartimento della Difesa.

MAGA nello spazio

Nell’interpretazione più restrittiva e pessimistica, “Make America Great Again” significa dare priorità agli interessi nazionali e ridurre tutti gli altri a meri ruoli di supporto. Le politiche tariffarie, già accennate da Biden e promesse da Trump, implicano che le tecnologie straniere affronteranno sfide maggiori nell’attraversare l’Atlantico, con un impatto particolare sull’Europa, il continente più legato storicamente, economicamente e culturalmente agli Stati Uniti, ma anche uno con una centralità in declino. Dalla NATO ai programmi spaziali più ambiziosi, sarà fondamentale vedere quali scelte farà la Casa Bianca, soprattutto per quanto riguarda programmi ad alto costo come Artemis e Lunar Gateway, in cui le aziende europee (tra cui l’italiana Thales Alenia Space) svolgono un ruolo di primo piano.

Altrettanto complesso è prevedere come si svolgerà la transizione dalla Stazione Spaziale Internazionale, un’altra spesa significativa di fondi e risorse, alle stazioni commerciali. Parzialmente in corso, questo processo vedrà le sue decisioni più importanti nei prossimi quattro anni, tra cui il piano per la deorbitazione della ISS nel Pacifico. Un fattore cruciale sarà la direzione delle relazioni con la Cina, che le tariffe probabilmente influenzeranno pesantemente. La competizione geopolitica potrebbe intensificarsi oltre l’atmosfera; ad esempio, sia gli interessi americani che quelli cinesi sulla Luna stanno prendendo di mira le stesse aree vicino al Polo Sud. Per questo motivo, è probabile che l’alleanza con l’India, controbilanciando la Cina, continuerà. Con la fine della collaborazione sulla Stazione Spaziale Internazionale, c’è anche una legittima preoccupazione che MAGA possa almeno parzialmente interrompere il quadro della cooperazione pacifica in orbita e oltre.

La sfida per l’Europa e il mondo

A questo punto, l’Europa, spinta da leader come Draghi e Macron, si trova di fronte a una scelta: affrontare la sfida apertamente e affermare una maggiore autonomia sviluppando i propri programmi e capacità (ad esempio, l’accesso allo spazio per gli astronauti europei), oppure allinearsi agli interessi degli Stati Uniti, a rischio di aspettare (e perdere) altri quattro anni.

Sebbene questo testo non miri a fornire una risposta, è importante ricordare che l’Agenzia spaziale europea (ESA) fa ancora affidamento sul contributo della NASA per il lancio del rover ExoMars, che è stato bloccato a terra dopo l’invasione dell’Ucraina e il successivo arresto della collaborazione con la Russia.

Quest’anno è già stato firmato un nuovo accordo, ma i finanziamenti rimangono nelle mani del Congresso degli Stati Uniti. La missione Mars Sample Return, un altro progetto ambizioso ma sottofinanziato, affronta sfide simili. Entrambe le missioni mirano a cercare segni di vita passata o presente su Marte, una ricerca di conoscenza per la quale l’amministrazione repubblicana ha mostrato meno interesse rispetto alle iniziative spaziali commerciali. Ciò vale anche per la mitigazione e la ricerca sui cambiamenti climatici: una parte significativa della base politica e dell’establishment di Trump rimane scettica sulla gravità dei problemi climatici e sul loro legame con l’attività umana. Durante il primo mandato di Trump, agenzie come la NASA, la NOAA (oceani e atmosfera) e l’EPA (ambiente) hanno dovuto affrontare tagli sostanziali al budget per missioni e progetti di monitoraggio dei cambiamenti climatici. La dichiarazione del nuovo presidente secondo cui l’innalzamento dei livelli del mare dovuto al riscaldamento globale significherebbe “più proprietà con vista sull’oceano” offre poche rassicurazioni per le future iniziative ambientali.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 13:55:25 +0000 di Paolo Anastasio
Intelligenza Artificiale
Il più grande raduno di capi della polizia negli Stati Uniti discute di AI

L’articolo analizza il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale (AI) nelle forze di polizia degli Stati Uniti, discusso durante la conferenza dell’International Association of Chiefs of Police. Questo evento, che rappresenta il più grande raduno di capi della polizia negli USA, ha posto l’attenzione su come l’AI stia trasformando la sicurezza pubblica attraverso strumenti innovativi.

Tra gli argomenti principali emergono l’uso della realtà virtuale (VR) per la formazione degli agenti, la raccolta e l’analisi di dati tramite suite integrate di sensori e dispositivi, e l’adozione di AI generativa per automatizzare attività amministrative come la redazione di rapporti.

Le tecnologie VR promettono una formazione più economica e coinvolgente rispetto ai metodi tradizionali, ma soffrono di limiti nelle interazioni umane realistiche. Strumenti come i sistemi di analisi dati di Axon e Flock combinano telecamere, lettori di targhe e droni, suscitando però critiche da parte di gruppi per i diritti civili a causa dei potenziali rischi per la privacy.

Anche l’uso di AI per generare bozze di rapporti solleva preoccupazioni legali ed etiche, dato che l’accuratezza di tali documenti può influenzare profondamente procedimenti giudiziari.

L’articolo sottolinea la mancanza di regolamentazioni federali univoche sull’uso di AI nelle forze di polizia, lasciando ampia autonomia ai circa 18.000 dipartimenti negli Stati Uniti. Questo contesto frammentato favorisce l’iniziativa delle aziende di tecnologia, che progettano strumenti secondo le esigenze di mercato, spesso trascurando considerazioni etiche.

Per maggiori informazioni, clicca per l’articolo originale.

Microsoft presenta chip personalizzati per migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica nei data center

Microsoft ha annunciato due nuovi chip progettati per migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica nei propri data center. Presentati durante la conferenza Ignite, i chip Azure Integrated HSM e Azure Boost DPU puntano a risolvere le criticità legate alla gestione della sicurezza dei dati e all’ottimizzazione delle risorse nei carichi di lavoro avanzati di AI.

Azure Integrated HSM introduce un modulo di sicurezza hardware (HSM) integrato per proteggere le chiavi crittografiche e garantire operazioni sicure senza comprometterne le prestazioni. Questo chip utilizza acceleratori crittografici specializzati che operano in un ambiente fisicamente isolato, superando i limiti delle tradizionali architetture HSM.

Parallelamente, Azure Boost DPU integra diverse funzionalità hardware in un unico chip per gestire in modo efficiente milioni di connessioni di rete e carichi di lavoro di archiviazione cloud, riducendo il consumo energetico fino a tre volte rispetto ai server tradizionali. Oltre ai nuovi chip, Microsoft ha condiviso aggiornamenti sul raffreddamento e sull’ottimizzazione energetica dei propri data center.

Una nuova unità di raffreddamento a liquido, progettata per gestire le emissioni di calore di sistemi AI su larga scala, e un rack di alimentazione disaggregato sviluppato in collaborazione con Meta, mirano a incrementare la flessibilità e l’efficienza, riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Microsoft intende installare Azure Integrated HSM in tutti i nuovi server entro il prossimo anno e sta rendendo disponibili le specifiche delle innovazioni di raffreddamento e alimentazione tramite l’Open Compute Project. Questo sviluppo segna un ulteriore passo nella strategia dell’azienda per ottimizzare ogni livello della sua infrastruttura per supportare le crescenti esigenze dell’AI.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:20:20 +0000 di Claudio Ricci
Cloud
Cloud sulle ali dell’AI, spesa globale in aumento del 21% nel terzo trimestre

Un altro trimestre in spolvero per gli hyperscaler che vedono crescere la spesa in infrastrutture cloud a 82 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell’anno. Secondo stime di Canalys, si tratta di un incremento del 21% sullo stesso periodo del 2023, con Amazon Web Services, Google e Microsoft che rappresentano insieme il 64% del totale.

La spesa globale con i tre big del Cloud è cresciuta del 26% su base annua, con Google che ha vissuto l’incremento più sensibile (+36), seguito da Microsoft (+33%) e AWS (+19%).

La crescita è stata trainata dal prolungato entusiasmo del mercato per tutto ciò che ruota intorno all’AI.

Crescono gli investimenti degli hyperscaler in capacità di storage

E’ per questo che le aziende, convinte del ruolo portante dell’AI per l’incremento della produttività e dell’efficienza, stanno letteralmente inondando di soldi le casse degli hyperscaler. Il che si sta traducendo in un incremento di investimenti da parte degli hyperscaler in capacità di storage e infrastrutture di conservazione dati, aggiunge Canalys.

Gli hyperscaler devono procedere con cautela: se spendono troppo poco non ci sarà abbastanza capacità, ma se spendono troppo, la capacità in eccesso non verrà utilizzata e non produrrà alcun ritorno. Una spesa sostanziale e continua presenterà nuove sfide, che richiederanno ai fornitori di cloud di bilanciare attentamente i loro investimenti in AI con la disciplina dei costi necessaria per finanziare queste iniziative, sottolinea Canalys, aggiungendo che sebbene le aziende debbano investire a sufficienza in AI per capitalizzare la crescita tecnologica, devono anche prestare attenzione a evitare spese eccessive o un’allocazione inefficiente delle risorse.

Anche Gartner vede rosa

Statistiche separate di Gartner offrono ancora più motivi di ottimismo per gli hyperscaler.

Gartner prevede che la spesa degli utenti finali in tutto il mondo per i servizi cloud pubblici sia destinata a raggiungere i 723,4 miliardi di dollari l’anno prossimo, rispetto ai 595,7 miliardi di dollari previsti nel 2024.

Si prevede che tutti i segmenti del mercato cloud, ovvero platform-as-a-service (PaaS), software-as-a-service (SaaS), desktop-as-a-service (DaaS) e infrastructure-as-a-service (IaaS), raggiungeranno una crescita a due cifre.

Mentre SaaS sarà il segmento singolo più grande, rappresentando 299,1 miliardi di dollari, IaaS crescerà più rapidamente, balzando del 24,8 percento a 211,9 milioni di dollari.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:41:17 +0000 di Paolo Anastasio
IoT
IoT, mercato mondiale delle soluzioni di cybersecurity a 60 miliardi di dollari entro il 2029

Nei prossimi cinque anni crescerà la spesa aziendale in cybersecurity IoT

Il mercato globale della sicurezza informatica per l’Internet of Things (IoT) raddoppierà nei prossimi cinque anni, raggiungendo i 60 miliardi di dollari entro il 2029, secondo nuove stime Juniper Research.

Si tratta di un aumento dei ricavi del 120% dai 27 miliardi di dollari stimati per la fine dell’anno in corso.

Una crescita che nel Report dal titolo “Global IoT Cybersecurity Market 2024-2029†è da ricercare nell’aumento rapido dell’adozione di dispositivi dell’internet delle cose da parte delle aziende.

Si prevede che il numero di connessioni IoT globali in servizio crescerà del 91% nei prossimi cinque anni.

Le soluzioni

l documento evidenzia l’importanza di soluzioni di sicurezza avanzate, come i firewall di nuova generazione (NGFW), per proteggere le reti IoT dai crescenti attacchi informatici.

Il livello di rete (livello 3 della pila ISO/OSI) è l’elemento più critico da proteggere e prevede che oltre il 45% della spesa globale per la sicurezza informatica sarà destinato a questa area nel 2025.

Il report sottolinea anche l’importanza delle soluzioni di rilevamento e risposta estesi (XDR) per unificare i protocolli di sicurezza in tutte le reti, semplificando la gestione e l’automazione della sicurezza IoT.

Il ruolo dell’AI per la sicurezza IoT

Come visto, l’incremento di valore del mercato della sicurezza informatica IoT è trainata dalla rapida adozione di dispositivi IoT da parte delle aziende (+120%).

La proliferazione di device aziendali connessi in rete rappresenta un’opportunità significativa per gli attacchi informatici se non adeguatamente protetti, potenzialmente con conseguenti ingenti perdite monetarie per le imprese.

L’intelligenza artificiale, infine, sta avendo un impatto notevole sul mercato della sicurezza informatica IoT, offrendo sia opportunità dinamiche come il rilevamento e la risposta alle minacce migliorati, sia minacce come gli attacchi informatici basati anch’essi sull’intelligenza artificiale.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 11:02:10 +0000 di Flavio Fabbri
AIIP
Evento AIIP, Lucente (Regione Lombardia): ‘Sperimentazione anti digital divide con il satellite’

L’intervista a Franco Lucente, Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia, al workshop ‘La forza degli operatori PMI al servizio della Lombardia’ organizzato dall’AIIP l’11 novembre a Palazzo Pirelli della Regione Lombardia.

Leggi anche: Banda ultralarga e Cloud, Zorzoni (AIIP) ‘Nostre PMI al servizio della Lombardia. Bene il satellite e i voucher agricoltura’

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:55:11 +0000 di Paolo Anastasio
Lepida
Mobility as a Service. Lepida e 5T per digitalizzare il sistema dei trasporti

Il Progetto Mobility as a Service for Italy (MaaS) finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che punta ad arrivare a una completa digitalizzazione e intermodalità del trasporto pubblico locale su scala nazionale, entra nel vivo della sua realizzazione in Emilia-Romagna.

Per un reciproco confronto sui temi quali ecosistemi MaaS e Smart Road, Lepida e 5T hanno avviato una collaborazione per uno scambio di competenze e informazioni progettuali sulle diverse componenti della piattaforma MaaS: architettura, funzionalità, traduzione dei dati ai diversi formati richiesti per il monitoraggio e l’analisi dei dati sui viaggi multimodali.

5T è una società in house a totale partecipazione pubblica che opera per conto dei Soci Città di Torino, Città Metropolitana di Torino e Regione Piemonte, punto di riferimento nazionale ed europeo per la standardizzazione in ambito trasporti, e partecipa a diversi progetti di innovazione, sia nazionali che europei, per evolvere la mobilità.

Una progettualità condivisa e una visione integrata di due realtà avanzate regionali, possono amplificare i contributi per il raggiungimento degli obiettivi del progetto nazionale cogliendo le sfide del PNRR, che prevede innovazione e rapidità di azione per la messa a terra delle diverse soluzioni.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 10:28:10 +0000 di Redazione Key4biz
Giornata Parlamentare
La Giornata Parlamentare. Dopo il G20 Meloni vola in Argentina da Milei, Italia al fianco dell’Ucraina anche nel 2025

Meloni al centrodestra: vediamo cosa non ha funzionato 

Da Rio de Janeiro, la premier Giorgia Meloni non si sottrae all’analisi del voto post regionali. Nonostante si dica “ottimista sul consenso dei cittadiniâ€, non rinuncia a definirsi “dispiaciuta del risultato e della non conferma del governo in Umbriaâ€. E manda un doppio messaggio, sia al suo partito che agli alleati di centrodestra: “I cittadini hanno scelto un’altra parte. Ne prendiamo atto e faremo le nostre valutazioni. Bisogna interrogarsi su quanto non ha funzionatoâ€. Insomma, è necessario aprire una riflessione anche dentro la coalizione di governo, per evitare di perdere terreno sui territori. “Non vincere sempre aiuta a mantenere i piedi per terraâ€, prova a sdrammatizzare la presidente del Consiglio. Ma la tensione tra i partiti, all’indomani del voto, è forte: da una parte c’è una Lega indebolita, che vede il leader Matteo Salvini pronto a serrare i ranghi in un Consiglio federale, dall’altra una Forza Italia rinvigorita che si prepara a rilanciare sulla cittadinanza e a frenare sull’Autonomia. 

Dopo le stoccate arrivate da più parti sulla scelta di Donatella Tesei, la premier ribadisce: “Rivendico la sua candidatura, ha lavorato beneâ€; ma alcuni deputati di FdI e FI non fanno a meno di sottolineare la convinzione sulla “debolezza†della candidata, maturata ben prima delle urne. Tuttavia, l’intenzione resta quella di lasciarsi il passato alle spalle e guardare alle prossime Regionali. “La riflessione è sulla scelta dei candidati migliori, è una questione di metodoâ€, è il ragionamento che rimbalza in Transatlantico tra i parlamentari di FdI; il cambio di metodo si può interpretare in due modi convergenti: nessun automatismo sulla riconferma del presidente uscente, da una parte, e valorizzazione del peso dei partiti nella scelta dei candidati, dall’altra. Così, FdI si prepara a far valere il proprio peso, con il rischio di un braccio di ferro a oltranza con la Lega, che in Veneto, ad esempio, non sembra disposta a cedere di un millimetro per il posto di Luca Zaia. Poi ci saranno Campania e Puglia

Dopo il G20 Meloni vola in Argentina da Milei 

I rapporti bilaterali ma anche i grandi temi internazionali saranno al centro dell’incontro bilaterale di oggi a Buenos Aires tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Javier Milei. Il presidente argentino ha giocato un ruolo da battitore libero al G20 di Rio de Janeiro (da dove la premier è ripartita) e la vittoria di Donald Trump sembra aver reso ancora più estreme le sue posizioni. Proprio alla vigilia del summit brasiliano, Milei aveva auspicato un asse con “gli Stati Uniti nel Nord, l’Argentina nel Sud, l’Italia nella vecchia Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Orienteâ€. Meloni e Milei si sono già incontrati altre tre volte, occasioni nelle quali i due leader, oltre ad affrontare le principali questioni di attualità internazionale, hanno sempre confermato la comune volontà di rafforzare le relazioni bilaterali

La missione della premier, la prima in America Latina sottolineano fonti italiane, “consentirà di approfondire il solido partenariato bilaterale, caratterizzato da legami storico-culturali profondissimi, resi unici dalla presenza della più grande collettività italiana all’esteroâ€. Nel corso del bilaterale di Buenos Aires, spiegano le fonti, “verranno esplorati gli assi prioritari di cooperazione tra le due Nazioni e approfondita la collaborazione nei settori della giustizia e della sicurezza con particolare riferimento alla lotta alla criminalità organizzata transnazionaleâ€. Sul piano economico, i due leader “discuteranno delle modalità per rafforzare la cooperazione economico-commerciale che presenta un elevato potenziale di crescita grazie anche alle oltre 300 imprese italiane, che impiegano più di 16.000 lavoratori e hanno un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro. L’attenzione si focalizzerà, in particolare, sui settori dell’energia e su quelli ad alto valore aggiunto (informatica, meccanica di precisione, infrastrutture, industria alimentare di alta qualità). L’incontro costituirà anche l’occasione per affrontare i principali temi internazionali, a partire dagli esiti del Vertice G20 e dalla crisi in Venezuelaâ€. 

Meloni è favorevole a mantenere gli aiuti all’Ucraina anche nel 2025

Restare al fianco dell’Ucraina, non spaccare il fronte occidentale, anche perché Vladimir Putin non ha dato alcun segnale di volere il dialogo, anzi. Quello di Giorgia Meloni Ã¨ un auspicio, e un appello, prima di tutto a Donald Trump. Restare uniti è “la sfidaâ€, in attesa “di vedere cosa accadeâ€, se ci sarà o meno quel cambio di strategia del nuovo presidente americano in direzione di un “disimpegno†che in molti temono. In ogni caso l’Italia non si tirerà indietro e a fine anno rinnoverà, assicura la premier, il decreto-legge in scadenza che fa da cornice all’invio di aiuti, anche militari, all’Ucraina. Per lei è il secondo e ultimo giorno a Rio, dove ha parlato con tutti, anche con Emmanuel Macron e con Joe Biden, anche se solo per brevi momenti che non hanno consentito, ha spiegato, di parlare dell’ok Usa all’utilizzo dei missili a lungo raggio in territorio russo: una concessione a Kiev, che “comprendo†anche se l’Italia ha fatto “un’altra sceltaâ€, peraltro “una delle poche su cui tutte le forze politiche sono d’accordoâ€. Diverso è l’invio di armi, che il Governo dovrebbe quindi prorogare anche nel 2025 e che potrebbe implicare frizioni anche tra alleati. 

Prima di raggiungere la sede del G20, Meloni fa il punto con la stampa italiana e non nasconde i timori per un “disimpegno†di Trump nei confronti di Kiev, ma si dice ottimista sul fatto che si riuscirà a “non divaricare il fronte occidentaleâ€. Distinguo finora di fatto non ce ne sono stati, nonostante le difficoltà anche per quella “stanchezza†dell’opinione pubblica più volte registrata dalla premier nei suoi interventi. Nemmeno Olaf Scholz ha espresso al presidente russo posizioni differenti, con una telefonata che, dice Meloni, “non mi ha scandalizzataâ€. Altre volte altri leader hanno avuto contatti con il capo del Cremlino che però, come ha dimostrato anche con i pesanti raid degli ultimi giorni, non ha “alcuna disponibilità al dialogoâ€. Così, dice la premier, le ha riferito anche lo stesso cancelliere tedesco a proposito di quella telefonata e così la continuano a pensare anche gli altri leader del G7, anche se poi nelle dichiarazioni finali del G20 il messaggio è stato più che annacquato per riuscire a tenere dentro tutti.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame della pdl reati contro gli animali. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata e a seguire si confronterà sulla pdl sui piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e sugli interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sul decreto sull’ingresso in Italia di lavoratori stranieri, per la tutela e assistenza alle vittime di caporalato, per la gestione dei flussi migratori e la protezione internazionale. La Giustizia dibatterà sulle pdl sui reati contro gli animali, sulla pdl relativa alla violenza sessuale e alla libera manifestazione del consenso e, con la Finanze, sull’Atto Ue per la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Infine, svolgerà delle audizioni sulla pdl sulla durata delle operazioni di intercettazione.

La Esteri esaminerà la risoluzione sul riconoscimento dell’apartheid di genere come crimine contro l’umanità e la relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, aggiornata al 10 ottobre 2024. Questa settimana la Bilancio non esaminerà la legge di bilancio, ma in ogni caso alle 9.00 scadrà il termine per la segnalazione, da parte dei gruppi parlamentari, degli emendamenti prioritari. La Cultura, con la Lavoro, dibatterà sul decreto in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

La Ambiente, con la Attività Produttive, riprenderà il confronto sulla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 e sulla pdl sui piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e sugli interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle caratteristiche di sicurezza che figurano sull’imballaggio dei medicinali per uso umano e proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie. La Agricoltura dibatterà sulla pdl per la determinazione delle aree prealpine di collina, pedemontane e della pianura non irrigua nonché in materia di terreni agricoli, sulle risoluzioni sulle problematiche del settore olivicolo e proseguirà le audizioni sull’emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per dibattere sul ddl di revisione del Codice della strada, sul ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia, sul ddl per l’introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche, sul ddl per il finanziamento d’interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all’estero e il ddl sulle elargizioni e benefici in favore delle vittime dell’incuria

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà, con la Giustizia, il ddl sicurezza. La Giustizia dibatterà sul ddl in materia di spoglie mortali delle vittime di omicidio, sul ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci, sui ddl sulle norme per l’attribuzione del cognome ai figli e sul ddl sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale. La Esteri e Difesa dibatterà sulla ratifica della Convenzione che istituisce l’Organizzazione internazionale per gli ausili alla navigazione marittima, sul ddl per il riconoscimento del relitto del Regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo, sul ddl per la libertà sindacale personale Forze armate e Forze di polizia a ordinamento militare e sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma denominato Addestramento sintetico simulato – Capacità integrata di training distribuito della MM (TDMM). 

La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e la legge di delegazione europea 2024. Dibatterà, poi, sulle disposizioni relative alla data di applicazione e sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Ue. La Bilancio proseguirà l’esame degli emendamenti al decreto fiscale. La Cultura, con la Affari Sociali, esaminerà il ddl sulla formazione specialistica dei medici e i ddl per l’introduzione del profilo professionale dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione nei ruoli del personale scolastico. A seguire, ascolterà d i rappresentanti di Cgil, Anief, Cnr e Crui sul ddl per la valorizzazione e promozione della ricerca, si confronterà sui ddl sugli alunni con alto potenziale cognitivo, sul ddl per il rispetto e la tutela delle tradizioni religiose italiane.

La Ambiente e Lavori Pubblici dibatterà sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al Codice dei contratti pubblici, sul decreto per la tutela ambientale, sul ddl relativo ai manufatti e macchine per la pesca tradizionale, sul ddl relativo alla legge quadro in materia di interporti e, con la Sanità, sul ddl sull’intelligenza artificiale. La Industria dibatterà sull’affare assegnato sull’artigianato di alta gamma, sui ddl contro lo spreco alimentare ed esaminerà i ddl sul registro nazionale dei pizzaioli professionisti.

La Affari Sociali ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul ddl sulle prestazioni sanitarie, esaminerà  il ddl sulle prestazioni sanitarie, il ddl sulla sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, i ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl sul salario minimo, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl in materia di lavoro e il ddl sui disturbi dello spettro autistico.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:02:23 +0000 di Nomos Centro Studi Parlamentari
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In Emilia Romagna e Umbria l’unità e la serietà dei candidati, ma serve riavvicinare la politica ai territori

Nel voto regionale in Emilia Romagna e Umbria vince l’unità, la serietà dei candidati e il realismo dei progetti con un CS unito e vicino ai territori. Perde la politica “sguaiata” di Bandecchi e indebolisce la “strategia di sommatoria” della destra con una grande fuga degli elettori che sembra penalizzare più la dx della sx e vedremo se confermati dai flussi.

Ma l’astensione permane oceanica e forte in entrambe le regioni e andrà analizzata e approfondita per capirne le cause profonde e per avviare azioni di coinvolgimento e inclusione, possibilmente super-partes e presto per riavvicinare la politica ai territori. In Emilia Romagna votanti al 46%, ossia 21 punti meno del 2020, una frana, pur comprensibile dopo le ripetute alluvioni e la distanza del Governo.

In Umbria hanno votato circa 100.000 elettori in meno rispetto alle ultime elezioni regionali passando dal 64% del 2019 al 52% di questa tornata. La destra perde circa 90.000 voti mentre la sinistra aumenta circa 16.000 voti. Questi primi fondamentali dati che già spiegano molto del significato di un voto che mostra che i vincitori sono quelli che perdono meno votanti e se uniti.

Nonostante i 5s perdano ancora per il tradizionale mancato “radicamento territoriale”, il traino del PD unisce e vince ma con un forte impulso del civismo seppure più evidente in Umbria che in ER che deve insegnare qualcosa essendo “molecolare e diffuso”. Un esito che spingerà Conte ad accelerare la “rivoluzione interna” per allontanare quella “esterna di sganciamento†dal CS e dal PD.

Vincono in entrambe le regioni un disegno di sviluppo e credibilità di una visione di medio-lungo termine e con candidati competenti e affidabili oltre che inclusivi.

In ER non sembra aver pesato la vicenda degli scontri bolognesi con la polizia e la manifestazione delle 300 camicie nere e sono stati sconfitti gli “sciacallaggi” sulle alluvioni. Il popolo emiliano-romagnolo guarda al concreto e ai progetti così come il popolo umbro.

Ely Schlein è rafforzata nella sua strategia di medio termine e in preparazione dei prossimi appuntamenti nel 2025 con altre Regioni che vanno al rinnovo. Fallisce il progetto di Salvini di una Lega Nazionale e molti suoi voti “scivolano” verso Fratelli d’Italia, mentre guadagna più consensi della Lega anche Forza Italia.

Nel complesso perde la destra estremista e sguaiata del Bandecchi “trumpizzato†ternano che non riesce a stimolare alcun voto aggiuntivo e anzi probabilmente li fa perdere e che dovrà far riflettere la dx su “ammucchiare acchiappavoti†che fanno perdere in identità e omogeneità e dunque in credibilità, che si rivelano fondamentali per una attrattività di medio-lungo termine. Hanno certo pesato il double failure su “Autonomia Differenziata†e Sanità in “lista d’attesaâ€.

Guardando ad un orizzonte nazionale del voto abbiamo la crescita del PD che dovrà tuttavia rinforzare l’allargamento ai diversi partner (dai 5s a Alleanza Verdi & Sinistra fino ad Azione e Renzi) e allearsi con il resto dell’opposizione probabilmente attraverso il collante estensivo, costruttivo e progettuale del civismo.

Avendo ora il compito di valorizzare in particolare un’ala centrista tra Calenda e Renzi senza la quale non si vince, costruendo un “progetto†di medio-lungo termine ma anche guardando ad una “cessione di sovranità†al Civismo che attrae nel mare dell’astensione e dei giovani.

Dall’altra parte la Lega Nazionale di Salvini che cede consensi a FI e FdI sembra destinata a tornare ai territori e che però in questo modo mette in discussione la sua leadership con in campo nuovi leader tra il Veneto di Zaia e il FVG di Fedriga che scalpitano per “avanzareâ€.

Meloni che nel complesso non sembra indebolirsi ma forse – in parte – si rafforza dovrà guardare con più attenzione all’omogeneità della propria coalizione e certo al tema divisivo della “autonomia differenziata†che non unisce e non attrae voti soprattutto al centro sud oltre il proprio perimetro.

Nel complesso l’esito del voto regionale mostra il bisogno di una politica nuova di progetto e connessa ai territori a contrasto delle loro tante fragilità sociali e ambientali affidabile e credibile per riportare al voto e alla partecipazione oltre la metà degli italiani.

Il rilancio di De Pascale neo-presidente dell’Emilia Romagna ad un “Patto Repubblicano†con il Governo andrebbe versato ben oltre le questioni ambientali: Meloni saprà raccogliere la sfida “collaborativa†sui grandi temi dall’ambiente alla sanità alla scuola, alla competitività?

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 09:02:02 +0000 di Luciano Pilotti
Inwit
INWIT all’assemblea ANCI: le torri Tlc al servizio del territorio

Soluzioni per smart city e smart rural, monitoraggio dell’aria e degli incendi boschivi, riduzione del digital divide, torri e coperture 4G e 5G dedicate multi-operatore per location indoor DAS (Distributed Antenna System). Questi alcuni dei temi che INWIT, principale digital infrastructure company italiana, porta all’assemblea annuale di ANCI, dal 20 al 22 novembre al Lingotto Fiere di Torino. 

25mila torri e 600 location coperte con DAS

In una società iperconnessa come quella attuale, gli ecosistemi digitali devono essere capaci di innovare i modelli di business, sviluppare nuove esperienze all’interno di spazi reali e virtuali per veicolare nuove soluzioni e servizi.  Per fare tutto ciò sono necessarie le autostrade digitali sulle quali far scorrere in maniera efficace questo ecosistema: ecco che le infrastrutture di INWIT, digitali, condivise, sicure, distribuite e connesse, diventano indispensabili. Le nostre quasi 25.000 torri e 600 location indoor coperte con DAS consentono, infatti, a città e borghi di diventare sempre più “smartâ€. Con la digital transformation in atto si stanno già sviluppando applicazioni nella Pubblica Amministrazione, nei trasporti e nella mobilità, nella gestione e distribuzione dell’energia, nell’illuminazione pubblica, nella sicurezza urbana, nella gestione dei rifiuti, nella manutenzione e ottimizzazione degli edifici pubblici e privati come scuole, università, ospedali e musei, nei sistemi di comunicazione e di informazione e in altri servizi di pubblica utilità.

Salvaguardia dell’ambiente, smart city e smart rural

L’azione di INWIT è volta anche a salvaguardare l’ambiente, la biodiversità e i nostri territori sia nelle grandi città (“smart cityâ€) che nei borghi o nelle aree rurali e (“smart ruralâ€). Come nel caso del monitoraggio della qualità dell’aria o della prevenzione dagli incendi grazie a sensori IoT, videocamere smart dotate di intelligenza artificiale e gateway installati sulle nostre torri. Attività di monitoraggio dell’ambiente e del territorio grazie alle torri di INWIT per dare supporto al prezioso lavoro delle Amministrazioni locali, delle Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco e della Protezione Civile.

Appuntamento all’assemblea ANCI al Lingotto Fiere di Torino

Tutto questo potrà essere sperimentato all’Assemblea ANCI: nello spazio espositivo di INWIT, Sindaci, Amministratori locali e visitatori potranno scoprire, attraverso visori per la realtà virtuale di ultima generazione, l’innovativo ruolo delle torri di telecomunicazione e comprendere così meglio il valore delle infrastrutture digitali per comunità locali e territorio.

Esperienze immersive

Grazie al modello di una torre digitale di circa 2 metri, sarà possibile effettuare quattro diverse esperienze immersive.

  • La prima riproduce il monitoraggio per il rischio degli incendi, evidenziando come la velocità di intervento, resa possibile da apposite telecamere smart con AI allestite sulla torre, sia fondamentale per la salvaguardia del territorio;
  • la seconda mostra come, attraverso sensori IoT che permettono di controllare in maniera dettagliata ecosistemi particolarmente sensibili, le torri abilitino la possibilità di misurare la qualità dell’aria;
  • il terzo scenario si focalizza sulla tutela della biodiversità, con la simulazione del monitoraggio della flora e della fauna di aree protette o a rischio;
  • la quarta esperienza in realtà virtuale (VR) approfondisce la funzione della torre come abilitatore di connettività degli operatori di tlc (4G, 5G, FWA).

Sempre attraverso la realtà virtuale è inoltre possibile conoscere la potenzialità dei sistemi di micro-antenne per location indoor DAS (Distributed Antenna System), in grado di portare la connettività multi-operatore, anche 5G, in luoghi difficilmente accessibili o particolarmente affollati, come ospedali, musei o metropolitane.

Suigo (INWIT): ‘Nostre soluzioni per rendere più smart città, borghi e aree rurali’

“Grazie alla capillarità delle nostre infrastrutture digitali e condivise portiamo all’Assemblea ANCI soluzioni per rendere più smart non solo le grandi città ma anche i borghi e le aree ruraliâ€, ha commentato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità INWIT. “Questo significa contribuire a dotare i Comuni di soluzioni intelligenti, sostenibili ed efficienti, mettendo al centro dell’attenzione i cittadini e le loro esigenze, grazie all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loroâ€.

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Data articolo: Wed, 20 Nov 2024 10:46:52 +0000 di Redazione Key4biz
Dailyletter
Data Center, con AI consumano troppo. Ecco perché vengono da noi

Oggi in primo piano l’enorme consumo energetico dei data center con l’avvento dell’AI. 

La nostra chiave di lettura è che l’ampia diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che notoriamente consuma molta energia, sta mettendo sotto pressione la rete elettrica dell’Irlanda, regina europea dei data center. E gli hyperscaler guardano con interesse all’Italia.

CIE e SPID, la confusione sui dati (poi la rettifica) dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano. In realtà l’obiettivo PNRR è stato raggiunto con 2 anni di anticipo.

Guasto al cavo sottomarino C-Lion1 interrompe i collegamenti tra Finlandia e Germania. Incidente o sabotaggio? Il guasto si è verificato al largo dell’isola svedese di Öland e ha sollevato interrogativi sulle possibili cause, tra cui implicazioni geopolitiche. 

Clicca qui per leggere tutte le news della dailyletter.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 16:31:58 +0000 di Redazione Key4biz
data center
L’AI consuma troppo. Irlanda (regina dei data center Ue) a rischio crisi energetica. Ecco perché vengono da noi

L’ampia diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che notoriamente consuma molta energia, sta mettendo sotto pressione la rete elettrica dell’Irlanda e ancor più seriamente sta mettendo in forse il ruolo di punta del paese come hub tecnologico d’elezione delle Big Tech Usa in Europa.

Lo scrive Politico.eu, aggiungendo che il problema energetico di Dublino potrebbe di fatto ridisegnare il panorama tecnologico del Vecchio Continente.

Ecco perché vengono da noi

E qui, entra in gioco l’Italia. E’ principalmente per questo motivo che il nostro paese sta attirando l’interesse delle Big Tech, che vedono in noi non tanto un paese attrattivo dove investire, quanto invece, realisticamente parlando, una nuova terra di conquista per impiantare i loro data center sul nostro territorio. Una terra ancora vergine di conquista per concentrare da noi i grandi data center, che gestiscono quantitativi sempre crescenti di dati. Non certo per creare posti di lavoro, ma per depositare da noi caterve di dati.

Quale impatto energetico sulla nostra rete?

Resta da capire quale sarà l’impatto energetico sulla nostra rete elettrica e chi dovrà poi pagare il conto energetico di questa immensa quantità di dati che si stanno riversando nel nostro paese.

Forse che questo aumento di traffico dati ricadrà sulle nostre tasche in termini di aumento delle bollette?

Troppo presto per dirlo? Quel che è certo è che in alcune zone del nostro paese, come ad esempio Settimo Milanese, c’è una grossa concentrazione di data center. Che andrà certamente a crescere n ei prossimi anni, anche perché l’Irlanda è arrivata al punto di saturazione ma la domanda di dati no.

Cosa succede quando scarichiamo un film

Quando gli utenti vedono un film in streaming o guardano la mail, si connettono ai data center la spina dorsale fisica del mondo digitale. Queste file di rack per server sono diventate un pilastro dell’economia in Irlanda, la base dell’Unione Europea per molte aziende tecnologiche.

Secondo un recente studio dell’analista statunitense Synergy Research Group, Dublino è il terzo hub di data center hyperscale più grande al mondo, nonché il sito principale in Europa. Gli hyperscaler sono i grandi provider cloud come Amazon, Microsoft e Google che gestiscono reti enormi composte da migliaia di server di dati.

Si ricordi che non più tardi degli ultimi mesi Microsoft e Amazon hanno annunciato investimenti miliardari in Italia, per realizzare in primo luogo dei data center.

Ma l’appetito vorace dell’IA per l’elettricità, che potrebbe raddoppiare entro il 2026, potrebbe costringere l’Irlanda a rinunciare alla sua corona cloud, poiché le reti elettriche del paese lottano per tenere il passo con la domanda.

Esodo di massa dei data center dall’Irlanda?

“Questo è un rischio che dobbiamo prendere molto seriamente”, ha detto il membro irlandese del Parlamento europeo Seán Kelly, lamentando il “grave fallimento di non essere riusciti ad aggiornare ed espandere sufficientemente la nostra rete e renderla adatta all’economia [digitalizzata] di oggi”. Di conseguenza, l’operatore di rete elettrica del paese EirGrid ha esaminato “le applicazioni dei data center … caso per caso da novembre 2021”, ha aggiunto un portavoce di EirGrid, che sta applicando una moratoria di fatto sui nuovi hub nella regione di Dublino, che ha già un’infrastruttura energetica altamente concentrata. EirGrid avrebbe avvertito i funzionari irlandesi di un possibile “esodo di massa” di data center dal paese se la situazione non fosse migliorata. Dal 2016, ha evidenziato “una crescente tensione tra domanda e offerta in Irlandaâ€, ha affermato il portavoce.

Mantenere le luci accese

Secondo l’ufficio centrale di statistica irlandese, i data center hanno consumato il 21% di tutta l’elettricità misurata lo scorso anno, superando per la prima volta il consumo delle abitazioni urbane.

“C’è il rischio che il ritmo di crescita della domanda sia più veloce della velocità con cui possono essere costruite le infrastrutture di generazione e di rete”, ha detto un portavoce dell’ente regolatore dell’energia del paese, la Commissione per la regolamentazione delle utenze, confermando che i rischi a lungo termine includevano “carenze di energia” e “costi maggiori per i consumatori”.

Per l’eurodeputato Kelly, “la priorità assoluta deve essere quella di mantenere le luci accese”. Anche se, ha aggiunto, “non dovremmo trovarci in una posizione in cui dobbiamo rifiutare affari e investimenti”.

“Un sistema di trasmissione adeguatamente sviluppato e modernizzato sarebbe in grado di fare entrambe le cose”, ha aggiunto Kelly.

Domanda di data center non sostenibile in Irlanda

Nel frattempo, il Ministero dell’ambiente, del clima e delle comunicazioni irlandese ha riconosciuto in una dichiarazione che “non tutta la domanda di sviluppo di data center può essere soddisfatta in modo sostenibile” nel breve termine. Mentre i giganti della tecnologia Amazon, Microsoft e Google iniettano miliardi nell’infrastruttura cloud europea che alimenta l’intelligenza artificiale, la disponibilità di energia (idealmente, economica e verde) potrebbe emergere come un criterio fondamentale per determinare le loro prossime destinazioni di investimento.

“I data center, come tutti i grandi consumatori di energia, devono esistere entro i limiti della nostra legislazione e dei nostri obiettivi sul clima, così come della nostra sicurezza energetica”, hanno affermato, riecheggiando un avvertimento simile del ministro irlandese per il clima e l’ambiente Eamon Ryan in un’intervista al Financial Times.

Vincitori e vinti

“I principali mercati dei data center, quindi posti come Dublino e Francoforte, saranno in qualche modo invasi dalla necessità di energia”, ha detto Jesse Noffsinger, uno degli autori di un nuovo rapporto della società di consulenza McKinsey, che prevede che gli hyperscaler guideranno circa due terzi della domanda di data center entro il 2028. “Vedremo, in molti casi, che il data center dovrà [migrare] in altri luoghi”, ha detto.

E l’Italia sembra evidentemente uno di quei luoghi.

Non è chiaro chi trarrà vantaggio dal ridisegnare questa mappa.

“Ottenere un data center non significa necessariamente una buona cosa”, ha continuato Noffsinger, citando la sfida di aggiornare le infrastrutture e aumentare la fornitura di energia se le autorità non vogliono che le strutture energivore assorbano molta energia esistente. Ciò aumenta il costo dell’elettricità per tutti i clienti nel processo. I paesi con abbondante elettricità priva di emissioni di carbonio e temperature più basse, che ridurrebbero al minimo l’energia necessaria per raffreddare le apparecchiature IT, potrebbero trarre il meglio dalla situazione, ha sottolineato il rapporto, poiché le multinazionali della tecnologia vogliono sia mantenere basse le bollette energetiche sia raggiungere obiettivi netti pari a zero.

I paesi con il nucleare (come la Francia) avvantaggiati

I paesi nordici, con il loro clima più fresco, e la Francia, con una solida quota di nucleare nel suo mix energetico, potrebbero arrivare in cima, e la Francia lo sa.

“Abbiamo bisogno di energia a basse emissioni di carbonio, poco costosa e controllabile, perché continuiamo a dimenticare che l’intelligenza artificiale può aiutarci in questo. Questa è la priorità”, ha recentemente detto alla rivista Variety il presidente francese Emmanuel Macron.

Ue effettua controlli antitrust a sorpresa in settore costruzione data center

La Commissione europea ha detto in un comunicato di aver condotto ispezioni antitrust senza preavviso nel settore della costruzione di centri dati, senza specificare quali aziende siano state oggetto delle ispezioni.

La Commissione ha aggiunto che sta indagando su una possibile collusione sotto forma di accordi “no-poach” nel mercato del lavoro.

Bruxelles ha anche detto di aver inviato richieste formali di informazioni a diverse altre società non specificate che operano nello stesso settore.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 12:37:03 +0000 di Paolo Anastasio
Internet
CIE e SPID, la confusione sui dati (poi la rettifica) dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano

Sono saltati dalle sedie al Dipartimento per la Trasformazione Digitale quando hanno letto l’analisi della ricerca dal titolo “Rallentano Spid e CIE, arriva l’IT Wallet. È iniziata la rivoluzione dell’identità Digitaleâ€Â dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano presentata alcuni giorni fa al convegno “Identità digitale: spettatori o protagonisti?â€.

Nel comunicato stampa del 14 novembre scorso si legge: â€œA questo punto, l’obiettivo del PNRR di 42,3 milioni di cittadini con un’identità digitale (che sia SPID o CIE) entro giugno 2026 non sembra facile da raggiungere, considerando che chi è in possesso di SPID potrebbe aver anche attivato CielDâ€.

Ecco l’errore.

In realtà l’obiettivo PNRR è stato raggiunto con 2 anni di anticipo!

Quindi è stato facile da raggiungere.

Da dove è nato l’errore nell’analisi dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, diretto da Giorgia Dragoni?

Il PNRR fa riferimento alle identità digitali attive, quindi “in corso di validità”, funzionanti, spiegano a Key4biz dal Dipartimento e non attive nel senso interpretato da Dragoni, che vengono usate per autenticarsi online.

â Le identità digitali (CIE e SPID) però vanno contate solo una volta per persona fisica (devono essere “univoche”), che è il lavoro che stanno facendo adesso al Dipartimento, per verificare le sovrapposizioni. 

â In ogni caso, ecco i numeri ufficiali: 

essendo le CIE emesse già 47,5 milioni e le SPID 38.9 milioni, è certo che è stato già raggiunto il target di 42,3 milioni di identità digitali attive entro il 31/3/2026.

La rettifica

L’Osservatorio Digital Identity, il giorno dopo il comunicato stampa, ha diffuso una nota di rettifica in cui si prende atto che â€œtecnicamente, oggi il target italiano nel PNRR di attivare 42,3 milioni identità digitali entro giugno 2026 è già stato raggiunto, in anticipo di due anni rispetto alla scadenza previstaâ€.

Ma, stranamente, sul profilo Linkedin dell’Osservatorio in questo post di 13 ore fa si legge di nuovo l’analisi errata.

All’IT Wallet PUBBLICO si accede sia con CIE sia con SPID (che non muore)

Infine, nel comunicato stampa iniziale dell’Osservatorio Digital Identity si legge che â€œle aziende italiane hanno iniziato a interessarsi al IT Wallet ma l’adozione concreta è frenata dall’incertezza che caratterizza l’attuale contesto. Le notizie sulla sopravvivenza degli attuali sistemi, in particolare SPID, frenano gli investimenti per integrazione delle aziende a tali sistemiâ€.

Noi cogliamo l’occasione per segnalare che per accedere all’IT Wallet PUBBLICO (scritto volutamente in maiuscolo) si accede sia con CIE sia con SPID, come si può facilmente vedere da questo screenshot di Punto Informatico e realizzato da chi ha avuto già la possibilità di caricare i propri documenti attraverso l’app IO.

Quindi, nessuna incertezza normativa né morte annunciata per SPID, che anzi viene rilanciato e posto sullo stesso livello di CIE per accedere all’IT Wallet Pubblico.

Ovviamente, SPID sarà abilitante anche per accedere all’IT Wallet privato, quello in cui andremo ad inserire, quando disponibile, l’abbonamento ai mezzi pubblici fino all’abbonamento al teatro. 

Per cui, per rassicurare i 12 Identity Provider, SPID vive e lotta insieme a noi, anche nell’IT Wallet.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 11:43:12 +0000 di Luigi Garofalo
cavi sottomarini
Guasto al cavo sottomarino C-Lion1 interrompe i collegamenti tra Finlandia e Germania. Incidente o sabotaggio?

Un improvviso guasto al cavo sottomarino di fibra ottica C-Lion1, che collega Helsinki a Rostock attraverso il Mar Baltico ha interrotto le comunicazioni tra Finlandia e Germania. Il guasto si è verificato al largo dell’isola svedese di Öland e ha sollevato interrogativi sulle possibili cause, tra cui implicazioni geopolitiche. Il C-Lion1, posato nel 2016 dalla società finlandese Cinia, rappresenta un’infrastruttura cruciale per le comunicazioni tra Finlandia ed Europa centrale.

Il sospetto della russia

Lungo 1.173 chilometri, il CLion1 segue lo stesso percorso dei gasdotti russi, un dettaglio che ha attirato l’attenzione delle autorità. Sebbene i flussi di dati non siano stati del tutto interrotti grazie alla presenza di cavi di backup, il guasto ha destato preoccupazioni in un periodo di forti tensioni geopolitiche. Poche settimane prima, gli Stati Uniti avevano segnalato un possibile incremento dell’attività russa attorno ai cavi sottomarini del Mar Baltico, alimentando ipotesi di sabotaggi mirati. Tuttavia, al momento non esistono prove concrete di un attacco deliberato.

A complicare il contesto, un’indagine delle emittenti pubbliche nordiche aveva rivelato, nell’aprile 2023, l’operatività di una presunta flotta di navi spia russe nelle acque del Nord Europa. Secondo i report, la Russia potrebbe essere impegnata in attività di mappatura delle infrastrutture sottomarine per pianificare future operazioni di sabotaggio. Non sono però escluse nemmeno le altre piste. Il danneggiamento al cavo potrebbe anche essere stato provocato da possibili cause accidentali, come ad esempio le ancore delle imbarcazioni o l’attrezzatura dei pescherecci per la pesca a strascico.

Cavo C-Lion1: specifiche Tecniche

Il C-Lion1 (noto anche come C-Lion o Cinia Lion1) è un cavo sottomarino di telecomunicazioni che collega la Finlandia e la Germania, attraversando il Mar Baltico. Progettato per migliorare la connettività tra l’Europa settentrionale e centrale, fornendo un collegamento diretto e ad alta velocità tra i due paesi, rafforza la posizione della Finlandia come hub digitale e snodo di comunicazione tra Europa, Asia e Nord America, grazie ai cavi terrestri e ad altri cavi sottomarini interconnessi.

È un cavo in fibra ottica ad alta capacità. Offre una larghezza di banda massima teorica di 18 Terabit al secondo (Tbps), fornendo una delle connessioni più veloci nel Mar Baltico. La lunghezza totale del cavo è di circa 1.200 km, attraversando il Mar Baltico tra la costa finlandese e tedesca.

È stato completato ed è entrato in funzione nel 2016, è particolarmente rilevante per la sicurezza e la resilienza delle comunicazioni, riducendo la dipendenza da altre rotte internazionali più lunghe o potenzialmente vulnerabili. Supporta l’espansione dei data center in Finlandia, attirando investimenti internazionali grazie alla maggiore affidabilità delle comunicazioni.

Tra i 5 e 15 giorni per il ripristino

Cinia ha avviato un’indagine per accertare le cause del guasto, senza escludere né un sabotaggio né incidenti accidentali, come l’impatto di ancore o attrezzature da pesca a strascico. Henri Kronlund, direttore delle comunicazioni dell’azienda, ha sottolineato che “un evento del genere richiede un impatto esterno, data l’assenza di fattori naturali come terremoti o frane sottomarineâ€.

Per riparare il cavo danneggiato, una nave specializzata è stata inviata da Calais, in Francia. Secondo Cinia, l’intervento potrebbe richiedere dai cinque ai 15 giorni, a seconda della complessità. L’obiettivo è ripristinare rapidamente la connessione, anche se l’entità dell’interruzione non è stata ancora completamente valutata.

Come migliorare i sistemi di controllo dei cavi?

I cavi sottomarini sono infrastrutture critiche determinanti in quanto il 90% delle comunicazioni Internet passa attraverso di loro. Data la vastità, appunto, delle reti di cavi sottomarini e il crescente rischio di minacce ibride, individuare eventuali atti di sabotaggio può risultare problematico, soprattutto nelle regioni remote e profonde dei mari internazionali. “E’ essenziale implementare sistemi di monitoraggio e reazione capaci di rilevare anticipatamente le minacce emergenti per garantire l’integrità fisica dei cavi e la sicurezza delle informazioni trasmesse”, aveva dichiarato in una recente intervista a Key4biz, Biagino Costanzo, Research Analyst di CISINT – Centro Italiano di Strategia e Intelligence e Presidente di Knosso (Knowledge for Safe and Secure Organization).

“Ulteriori elementi di criticità, poi, si riscontrano nella tendenza a utilizzare rotte prestabilite nella posa dei cavi, creando punti di strozzatura che, in caso di eventi naturali o di attacchi, espongono intere reti di cavi al rischio di collasso e, quindi, al blocco delle comunicazioni tra una miriade di Paesi. Le strozzature dei cavi rappresentano un rischio anche nei punti di atterraggio sulla terraferma. Si pensi, ad esempio, ai casi di atti terroristici o di operazioni di intelligence finalizzate a installare dispositivi per registrare o sottrarre dati”.

Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 ha catalizzato l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica europea sull’ambiente underwater.  Già durante il vertice NATO di Vilnius dell’11 e 12 luglio 2023, il tema fu sollevato e l’Alleanza ha ufficialmente riconosciuto la centralità delle infrastrutture strategiche sottomarine, impegnandosi altresì a lavorare per la loro protezione. Infatti nel comunicato finale, si può leggere al punto 65: ‘La minaccia contro le infrastrutture sottomarine critiche è reale e sta aumentando’ e si precisa che ‘Qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli Alleati sarà affrontato con una risposta unita e determinata; questo vale anche per le infrastrutture sottomarine’, aggiungendo che: ‘Siamo impegnati a identificare e mitigare le vulnerabilità e le dipendenze strategiche rispetto alle nostre infrastrutture critiche e a prepararci, dissuadere e difendere dall’uso coercitivo dell’energia e da altre tattiche ibride da parte di attori statali e non statali‘.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 09:58:01 +0000 di Piermario Boccellato
Internet
Manovra, FI contro l’estensione della web tax

Nel primo pacchetto di emendamenti alla Manovra che sono stati segnalati, anche quello di Forza Italia (a prima firma Roberto Pella) che vuole eliminare la norma inserita nella legge di Bilancio con cui si estenderebbe a tutte le imprese, a prescindere dal fatturato annuo, l’imposta sui servizi digitali (la cosiddetta web tax).

La proposta di modifica degli azzurri, chiede la soppressione della disposizione nella quale si legge che “sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali i soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitaliâ€, senza specificare limiti di ricavi oltre i quali scatterebbe l’imposta.

Attualmente, invece, la web tax si limita alle grandi aziende del digitale che “singolarmente o a livello di gruppo†realizzano “un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a euro 750milioni di euro†e “un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a euro 5,5 milioni di euroâ€.

Nelle scorse settimane, è stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a portare avanti la battaglia degli azzurri contro l’estensione della web tax.

Leggi anche: Web tax, Gasparri: ‘No alle Pmi, ha ragione Ruvolo presidente Confimprenditori’

Manovra, Maggioranza spaccata sulla web tax alle Pmi? Gasparri a Key4biz: “Solo per i giganti della Reteâ€

Web tax, Gasparri: ‘No alle Pmi, ha ragione Ruvolo presidente Confimprenditori’

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 14:18:05 +0000 di Redazione Key4biz
Media
Quando il nuovo presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia?

Il settore cinematografico e audiovisivo italiano è in profonde ambasce, perché al silenzio della Sottosegretaria delegata Lucia Borgonzoni (Lega) si associa il silenzio del Ministro Alessandro Giuli (Fratelli d’Italia): se è vero che la prima è stata impegnata in prima linea nella campagna elettorale per le regionali di Emilia Romagna (di cui era stata protagonista lei stessa, finendo per essere poi sconfitta da Stefano Bonaccini), il secondo è indeciso sul da farsi, rispetto alle inattese dimissioni di Sergio Castellitto dalla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc alias Scuola Nazionale di Cinema) ed alla necessità di identificare un candidato alla successione.

In effetti, il Ministro ha registrato il suggerimento del Maestro Pupi Avati nei confronti del noto regista Gianni Amelio, che ha ricevuto un “assist†significativo da parte delle maggiori associazioni degli autori (Anac, 100autori, Wgi), ma la dinamica che non ha sortito gli effetti sperati, perché Amelio si è dichiarato lusingato della proposta, ed ha vivamente ringraziato, però ha sostenuto che vuole continuare a dedicarsi la regia, e ciò gli impedisce di potersi dedicare al Csc con l’impegno che ciò richiede. Di fatto, si tratta delle stesse motivazioni di indisponibilità che hanno portato lo stesso Pupi Avati a non accogliere la proposta che gli era stata manifestata l’anno scorso dall’ex Ministro Gennaro Sangiuliano…

Si prospetta quindi un incarico “managerialeâ€, ma con competenze professionali e tecniche settoriali, ed un possibile candidato è Alberto Pasquale, attualmente Direttore della Film Commission dell’Umbria, ma già Direttore Marketing della Warner Bros e Direttore Generale della 20th Century Fox Italia: un profilo alto (operativo ma anche accademico, essendo docente di management dei media in diverse università) che potrebbe ben rispondere all’esigenza di tecnicalità culturologiche specifiche ed al tempo stesso esperienza direzionale in ambito economico…

Dalla Rai al Csc, passando per Cinecittà ed Ales e per le Commissioni ministeriali: prevale ancora il rapporto fiduciario col “Principe†di turno, l’“intuitu personae†sulla valutazione oggettiva del curriculum

In ogni caso, si ripropone la questione che abbiamo affrontato tante volte anche su queste colonne: queste decisioni dovrebbero essere oggetto di procedure trasparenti, con invito pubblico a presentare candidature e valutazione comparativa dei curricula… In questo, il Governo guidato da Giorgia Meloni non ha purtroppo mostrato né innovazione né coraggio, ed ha riprodotto esattamente le basse pratiche della partitocrazia dei suoi predecessori: vale per il Centro Sperimentale di Cinematografia così come per Ales, vale per la Rai così come per Cinecittà…

Su tutto prevale il solito “intuitu personae†ovvero la fiducia (personale e/o politica) del Principe di turno: la capacità e l’esperienza (se e quando ci sono), il curriculum (se e quando c’è) è un simpatico… accessorio. Con buona pace dell’annunciato e tanto decantato nuovo corso del “governo del merito†(anzi “Meritoâ€, come da cambio di “naming†del Ministero dell’Istruzione…).

Stessa (non nobile) dinamica per quanto riguarda gli organi “consultivi†del Ministero nel settore: il Consiglio Superiore del Cinema e Audiovisivo (che non sembra peraltro brillare per attivismo, nonostante la crisi del settore richiederebbe interventi pressanti) e le 2 Commissioni Esperti Cinema e Audiovisivo, chiamate ad esprimersi su centinaia e centinaia di istanze di contributo pubblico, sia sul fronte della “produzione†(per i cosiddetti “contributi selettiviâ€, ovvero l’altra mano pubblica della Legge Franceschini, parallela al sempre più controverso del “Tax Credit†automatizzato…), sia per la “promozione†(con i festival cinematografici che, a metà novembre, attendono ancora di conoscere di che vita vivranno o morte moriranno, per iniziative quasi tutte ormai già realizzate, in surreale attesa del contributo ministeriale per l’anno… 2024!).

I risultati del lavoro delle due commissioni ministeriali emergeranno presto (si spera), considerando che la Commissione Produzione (15 esperti) si riunisce domani mercoledì 20 novembre e la Commissione Promozione (12 esperti) dopodomani giovedì 21.

Molti temono che le decisioni, a fronte di una valanga di istanze, non potranno essere assunte – in poche ore?! – in queste imminenti riunioni, e che si dovrà attendere ulteriori sessioni di lavoro. E va ricordata l’alea determinata dal rischio di emersione dei latenti conflitti di interesse e comunque inopportunità di una parte significativa dei 27 “saggio†(in argomento, vedi anche “Key4biz†di venerdì scorso 15 novembre 2024, “Tax Credit, ora anche gli organizzatori di concerti chiedono il sostegno dello Stato†).

Peraltro se il Direttore Generale Nicola Borrelli ha di fatto designato Rossana Rummo come Coordinatrice della Commissione Promozione (affiancata dall’avvocato Gianfranco Rinaldi come Vice Coordinatore), la Commissione dei 15 “saggi†per la “Produzione†non ha ancora nemmeno un Coordinatore…

Prevale quindi incertezza, e preoccupazione, anche su questo “fronteâ€.

Il 26 novembre il Tar del Lazio si pronuncia sui ricorsi presentati da oltre 50 società di produzione indipendenti contro la “riforma Borgonzoni†della Legge Franceschini

E che dire dei tanti ricorsi presentati da oltre 50 società di produzione indipendente contro il decreto interministeriale “Tax Credit Produzione Cinema†del 10 luglio 2024 (co-firmato allora dai titolari del Mic e del Mef Gennaro Sangiuliano e Giancarlo Giorgetti) e dei successivi decreti direttoriali (firmati dal Dg Nicola Borrelli)?!

Il Tar del Lazio si andrà a pronunciare sulla richiesta di sospensiva martedì della prossima settimana, il 26 novembre.

Se la cosiddetta “istanza cautelare†verrà accolta, la crisi del sistema cine-audiovisivo italico andrà ad aggravarsi, perché inevitabilmente tutta la macchina amministrativo-burocratica del Ministero della Cultura verrebbe a ri-paralizzarsi, dopo i due anni di stagnazione determinati dalla lunga gestazione della contestata “riforma Borgonzoniâ€: insomma, una conseguenza paradossale, a fronte delle legittime istanze critiche manifestate dalla gran parte dei produttori indipendenti…

Ansiosa attesa per l’esito dei ricorsi al Tar… E l’Anica pensa ad un “contro-ricorso�!

In questa situazione di ansiosa attesa e di profondo allarme, è giunta voce di una decisione che starebbe assumendo la maggiore “lobby†dei produttori cine-audiovisivi grossi (i “big player†insomma) ovvero l’Anica, presieduta da pochi giorni da Alessandro Usai (già alla guida della Rainbow, la più grande società di produzione cine-audiovisiva italiana, con oltre 100 milioni di euro di fatturato), dopo l’uscita di scena di Francesco Rutelli: una sorta di “contro-ricorsoâ€, ovvero di una postulazione alla “Corte†affinché non venga accolta l’istanza di sospensiva, che corre veramente il rischio di provocare una nuova paralisi dell’intervento pubblico nel settore… Anche l’associazione dei “big player†televisivi, ovvero l’Apa, presieduta da Chiara Sbarigia (che è anche Presidente della società pubblica Cinecittà) avrebbe messo all’opra i propri consulenti legali, in tal senso… Come è noto la “riforma Borgonzoni†è stata apprezzata da Anica ed Apa.

Chi prevarrà, tra Davide e Golia?!

E ci sarà veramente un giudice a Berlino?!

Nebbie profonde che potrebbero presto essere presto sostituite da venti di tempesta.

[ Note: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificialeâ€. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo†per “Key4biz†(ragionamenti eterodossi di politica culturale e economia mediale).

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 16:14:35 +0000 di Angelo Zaccone Teodosi
Internet
G20, Italia e India firmano piano d’azione strategico 2025-2029. Focus su AI, spazio, energia pulita e cybersecurity

Il Piano d’azione strategico indo-italiano 2025-2029

Quinto faccia a faccia in due anni tra il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro indiano, Narendra Modi. In occasione del vertice G20 a Rio de Janeiro i due premier hanno avuto modo di confrontarsi su più tematiche di interesse strategico per entrambe le parti, con la stesura di un comunicato congiunto: “Italy-India Joint Strategic Action Plan 2025-2029â€.

Particolarmente rilevante è la promozione di partnership industriali, centri tecnologici e investimenti reciproci, anche nei settori automobilistico, dei semiconduttori, delle infrastrutture e della produzione avanzata.

Si lavorerà per rafforzare la collaborazione nelle infrastrutture marittime e terrestri, anche nel quadro del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEEC).

India, economia in rapida crescita

Nell’anno fiscale 2023-24 l’economia indiana è cresciuta dell’8,2% in termini reali (7% nell’anno precedente), secondo gli ultimi dati della Reserve Bank of India (RBI). Le principali componenti responsabili dell’eccezionale incremento del Pil sono quelle relative alla manifattura ed alle costruzioni, entrambe in aumento del 9,9% rispetto al 2022-23.

Secondo le stime più recenti della RBI, nell’anno fiscale 2024-25 (aprile-marzo) il Pil crescerà del 7,2% in termini reali. Nel corso dell’anno gli investimenti dovrebbero beneficiare del forte aumento della spesa pubblica in conto capitale decisa in occasione dell’approvazione dell’interim budget.

Tra il 2025 ed il 2028, l’India rappresenterà con ogni probabilità il nuovo motore dell’economia mondiale.

Se oggi il Pil indiano è ancora molto inferiore a quello cinese, si prospetta che nei prossimi cinque anni la quota indiana dell’intera crescita globale sarà del 12,9%, superando quella degli Stati Uniti, fermi all’11,3%.

L’anno passato il Pil dell’India (3,7 trilioni di dollari) ha superato quello del Regno Unito, la vecchia potenza coloniale, e si prevede che entro il 2030 supererà anche quello della Germania e del Giappone, posizionando l’India al terzo posto tra principali economie mondiali, dietro gli USA e la Cina.

La rivalità tra Delhi e Pechino (a vantaggio dei Paesi del G7)

Nel frattempo, il lento “indebolimento†economico-commerciale cinese sta aprendo nuove opportunità per l’economia indiana e per quelle di altri Paesi emergenti.

In qualche modo, questa rivalità latente, ma progressivamente sempre più manifesta, tra Delhi e Pechino per il ruolo di locomotiva economia è il motivo delle difficoltà che i Brics trovano nell’imporsi come alternativa valida e concreta al G7 o lo stesso G20.

Due potenze che si litigano e lo faranno sempre di più il ruolo di leader del Sud globale e non si deve dimenticare la crescente rivalità nell’Oceano Indiano, nell’Indian Ocean Region, che va ad alterare i rapporti economici, commerciali e politici dell’intera area.

La IOR è al centro degli interessi cinesi, in quanto via di transito delle forniture di petrolio provenienti da Golfo e Africa e delle rotte commerciali con l’Europa.

Pechino teme, a ragione, l’esuberanza di un giovanissimo subcontinente indiano (1,4 miliardi di abitanti, età media 28 anni) che vuole moltiplicare le proprie relazioni internazionali, riavvicinandosi pericolosamente (dal punto di vista cinese) a Stati Uniti ed Europa.

Non a caso, qualcuno parla di G8 allargato all’India.

75 anni di rapporti tra Italia e India

Sono più di 75 anni che Roma e Delhi collaborano su molti settori di interesse strategico (con la parentesi decennale della drammatica vicenda dei due marò e l’uccisione di pescatori indiani, chiusa nel 2020 con la sentenza emanata dal tribunale arbitrale istituito presso il Tribunale internazionale del diritto del mare (ITLOS) di Amburgo).

Alla fine del 2023, durante il Summit del G20 ospitato dall’India, i due leader si sono incontrati per la prima volta e con l’hashtag #melodi (ricavato dalla fusione tra i cognomi dei due capi di governo) si è inaugurata una nuova stagione di cooperazione tra le due parti.

L’interscambio tra Italia e India ha raggiunto il valore di 14,3 miliardi di Euro, durante il 2023, facendo registrare un lieve calo del -3,5% rispetto all’anno precedente, dovuto a una riduzione delle importazioni italiane dall’India (9 miliardi di Euro), che sono scese dell’8,8%.

Sono più di 700 le imprese italiane in India, con un’occupazione stimata di circa 60.000 unità e con un fatturato complessivo di 9,7 miliardi di euro.

Nel 2023, le esportazioni italiane verso l’India sono aumentate del 7,6 %, superando i 5,1 miliardi di Euro, confermando il trend di crescita del nostro export verso l’India, paese partner strategico dell’Italia.

Ma veniamo ai punti chiave del Piano siglato da Meloni e Modi.

Spazio, Difesa e Cybersecurity

L’accordo è centrato sulla volontà dei due Paesi di espandere la cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO), con l’intento di rafforzare la cooperazione nel promuovere la rispettiva visione, ricerca e sviluppo nell’uso pacifico e sostenibile dello spazio esterno; di esplorare e facilitare la collaborazione spaziale commerciale reciproca.

In particolare, si legge nel documento, le due parti si impegnano ad includere progetti di interesse comune nell’osservazione della Terra, nell’eliofisica e nell’esplorazione spaziale, con particolare attenzione alla scienza lunare.

Si parla anche di uso pacifico e duraturo dello spazio esterno, di promuovere e facilitare la collaborazione spaziale commerciale, coinvolgendo le grandi industrie, le PMI e le start-up, con una nuova missione in India per la metà del 2025, con focus su ricerca, esplorazione e sinergie commerciali spaziali.

Nel testo di parla anche di una Roadmap Industriale per la Difesa da sviluppare da parte dei ministeri competenti, anche attraverso un Memorandum of Understanding (MoU) tra la Society of Indian Defence Manufacturers (SIDM) e la Federazione Italiana Industrie Aero-Spaziali, Difesa e Sicurezza (AIAD).

Si vuole inoltre intensificare la cooperazione in materia di sicurezza attraverso scambi regolari e attività di capacity building in aree specifiche, come la cybersecurity e i cybercrime.

AI, industria 4.0 e materie prime critiche

Nel documento ufficiale c’è un ampio capitolo dedicato alle possibili collaborazioni per lo sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti, con l’obiettivo di creare partneriati per le catene del valore tecnologico in settori strategici come le telecomunicazioni, l’intelligenza artificiale (AI) e la digitalizzazione dei servizi.

Ma anche esplorare nuove vie per l’industria 4.0 e 5.0, per la manifattura avanzata, l’energia pulita e l’estrazione/raffinazione di materie prime critiche.

Particolare attenzione è stata data al settore delle startup e piccole e medie imprese, con l’intenzione di sviluppare programmi di cooperazione su fintech, edutech, sanità, logistica, catene di approvvigionamento, agritech, chip.

I due Paesi avvieranno il programma di scambio per l’innovazione e l’incubazione e si impegnano ad attuare il programma esecutivo per la cooperazione scientifica e tecnologica per gli anni 2025-27.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 09:15:22 +0000 di Flavio Fabbri
donald trump
Criptovalute, Trump Media vuole acquistare la piattaforma di trading Bakkt

Trump, il cripto-presidente e le trattative di acquisto di Bakkt

Il rapporto tra il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il mondo delle criptovalute va di bene in meglio, col passare del tempo.

I mercati delle cripto hanno risposto in maniera entusiasta alla vittoria elettorale di novembre e il bitcoin ha subito registrato una cavalcata trionfante, fino a toccare il traguardo storico dei 90 mila dollari (ieri è salito oltre i 91 mila, in questo momento vale più di 86 mila dollari), per quindi puntare alla soglia psicologica dei 100 mila dollari.

Un rally strepitoso che sta ad indicare grandi attese per un nuovo ambiente politico, quello repubblicano pro-Trump, che potrebbe accelerare l’adozione mainstream delle criptovalute, magari sotto la guida di Washington.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, la società Trump Media sarebbe in trattative avanzate per l’acquisto della piattaforma di trading di criptovalute Bakkt.

Una piattaforma di trading di criptovalute di proprietà di ICE (casa madre della Borsa di New York)

Non ci sono indicazioni sul valore di mercato del passaggio, ma ieri la capitalizzazione di mercato di Bakkt si aggirava sui 150 milioni di dollari, stamattina supera i 401 milioni di dollari.

Le azioni di Bakkt, piattaforma creata da Intercontinental Exchange (ICE), proprietaria della Borsa di New York, sono salite alle stelle di oltre il 162% a causa delle ripetute interruzioni delle contrattazioni dovute alla volatilità.

L’azienda con sede ad Alpharetta, Georgia, nel suo ultimo trimestre fiscale ha registrato un fatturato totale di 328,4 milioni di dollari e una perdita operativa di 27,4 milioni, per un miglioramento del 48% rispetto all’anno precedente.

A marzo, la Borsa di New York aveva avvisato la società che rischiava di essere cancellata dalle quotazioni perché le sue azioni ordinarie venivano scambiate a una media inferiore al minimo di 1 dollaro per azione.

Da tenere presente che Kelly Loeffler, ex CEO di Bakkt, è stata copresidente del comitato per l’insediamento di Trump.

Il futuro Presidente USA incontra il CEO della piattaforma cripto Coinbase

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, inoltre, Trump avrebbe incontrato il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, per affrontare proprio il tema delle criptovalute e in particolare del mercato bitcoin.

Sempre secondo il quotidiano, l’incontro era finalizzato per parlare del personale della prossima amministrazione presidenziale, quindi, molto probabilmente, si cercava di capire che posto dare all’argomento nell’agenda presidenziale.

Coinbase è una società di scambio di beni digitali con sede a San Francisco, nata nel 2012 per acquistare, vendere, inviare e conservare criptovalute, oltre a poter effettuare operazioni di trading tramite Coinbase Advanced.

Trump Media vale 7 miliardi di dollari

Trump Media, la cui maggioranza è di proprietà del presidente eletto Donald Trump e che gestisce l’app Truth Social, ha chiuso con un rialzo di oltre il 16%.

La società ha inoltre riportato una perdita netta di 363 milioni di dollari su un fatturato di soli 2,6 milioni di dollari bei primi nove mesi del 2024, ma allo stesso tempo vanta una capitalizzazione di mercato superiore a 7 miliardi di dollari.

Trump, che entrerà alla Casa Bianca il 20 gennaio 2025, non nasconde il suo interesse per il mondo delle criptovalute.

Solo tre settimane prima delle elezioni presidenziali, ha annunciato il lancio di un token agganciato ad una nuova impresa cripto chiamata World Liberty Financial, da cui la famiglia del Presidente potrebbe incassare fino al 75% degli eventuali profitti, senza assumersi alcuna responsabilità.

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Data articolo: Tue, 19 Nov 2024 11:09:08 +0000 di Flavio Fabbri

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