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#PMI.it #informazione #ICT #imprese #medie #piccole
Con le modifiche recentemente introdotte dal Governo, la platea di lavoratori dipendenti con diritto al Bonus Natale si è sostanzialmente allargata a tutti i genitori con reddito annuo complessivo fino a 28mila euro ed almeno un figlio a carico.
Essendo decaduti i precedenti paletti sulla somma una tantum da corrispondere contestualmente alla tredicesima mensilità (prima spettava solo a nuclei monogenitoriali oppure ai dipendenti sposati con coniuge a carico), non si applicano più neppure le limitazioni per i divorziati o i separati, che in base alla precedente formulazione non erano ricompresi nel Bonus Natale.
L’indennitĂ aggiuntiva da 100 euro in busta paga a dicembre, prevista dal Decreto Omnibus (articolo 2-bis del DL 113/2024) spetta però soltanto ad uno solo dei due genitori aventi eventualmente diritto. Resta comunque una platea stimata in circa 4,5 milioni di lavoratori.
La circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate del 19 novembre dettaglia tutte le novitĂ del DL 167/2024 e fornisce anche una serie di esempi pratici.
Il Bonus Natale è esentasse (escluso da imposizione fiscale), pagato dal datore di lavoro su richiesta del dipendente, che deve attestare il possesso dei requisiti. I lavoratori che avevano giĂ presentato richiesta non devono ripetere l’adempimento a meno di non ricadere nelle nuove casistiche (altro genitore avente diritto): in questo caso, devono integrare i dati comunicati, ad esempio il codice fiscale del convivente o del coniuge. Devono anche attestare che il partner non sia a sua volta beneficiario del bonus.
L’unica condizione familiare è quella di avere almeno un figlio fiscalmente a carico, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo, affiliato o affidato.
Non rilevano più i vincoli del coniuge a carico o del nucleo familiare monogenitoriale. Quindi, chiarisce il Fisco, «non è più richiesto, per la spettanza del bonus, il requisito relativo al coniuge fiscalmente a carico o all’appartenenza a un nucleo familiare monogenitoriale». Non ci sono preclusioni nemmeno per lo stato civile del lavoratore.
Il Bonus non spetta se l’altro genitore, coniuge o convivente, sia a sua volta beneficiario dell’agevolazione. Quando entrambi i genitori hanno i requisiti per il bonus Natale, devono scegliere a quale dei due destinarlo.
Attenzione: non è necessario che l’altro coniuge sia anche convivente; a meno di non essere separati o divorziati, hanno comunque diritto ad un solo bonus e quindi uno solo dei due potrĂ richiederlo, indipendentemente dal fatto che convivano o meno.
Viceversa, se i due genitori non sono sposati e non convivono hanno entrambi diritto al Bonus Natale in presenza del requisito di reddito.
Facciamo alcuni esempi presi dalla circolare dellAgenzia delle Entrate per meglio spiegare le varie casistiche.
In pratica, la regola è la seguente:
Ultimo giorno per la domanda del Bonus Natale: riservato ai dipendenti con reddito fino a 28mila euro ed almeno un figlio a carico: per ottenere fino a 100 euro in busta paga (l’indennitĂ una tantum prevista dal Dl n. 113/2024 e modificata dal DL 167/2024), c’è tempo fino al 22 novembre a mezzogiorno nel caso dei lavoratori pubblici con busta paga gestita tramite la piattaforma NoiPA (compreso il comparto Scuola).
Le regole di domanda cambiano nel pubblico e nel privato, ma in entrambi i casi è necessario muoversi per tempo, dal momento che il bonus va erogato necessariamente con la tredicesima mensilità . Vediamo tutte le regole.
Il Bonus Natale 2024 è stato pensato per offrire un sostegno economico ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, in un periodo dell’anno che prevede giĂ l’erogazione della tredicesima mensilitĂ . La misura è applicabile sia ai contratti a tempo indeterminato che determinato e agli orari di lavoro sia full-time che part-time. Inoltre, il bonus può essere richiesto anche dai supplenti brevi e saltuari del comparto Scuola, purchĂ© il contratto sia registrato nel sistema NoiPA entro dicembre e sia presente un cedolino per la tredicesima mensilitĂ . In caso contrario, il bonus potrĂ essere richiesto nella dichiarazione dei redditi 2024. Anche chi è sprovvisto di sostituto d’imposta recupera il bonus nel 730.
Il bonus può essere erogato solo previa richiesta del lavoratore. Per poter fare domanda, però, i lavoratori devono rispettare tre condizioni fondamentali:
L’Agenzia delle Entrate e NoiPA, la piattaforma per la gestione degli stipendi nella Pubblica Amministrazione, hanno fornito specifiche istruzioni per accedere a questa agevolazione, disponibile in modalità self-service sul portale NoiPA dal 1° al 22 novembre (ore 12:00).
La funzionalità self-service su NoiPA consente di richiedere l’indennità direttamente online. Ecco i passaggi per fare domanda:
NB: per le Aziende Sanitarie e Ospedaliere, le modalitĂ di richiesta e le scadenze specifiche saranno comunicate direttamente ai datori di lavoro, i quali forniranno assistenza ai dipendenti interessati.
Per le aziende private non è prevista una scadenza di domanda, ma le comunicazioni devono pervenire in tempo per elaborare le buste paga contententi la tredicesima. La legge che ha istituito il bonus si è limitato ad indicare le informazioni da comunicare. Le istruzioni operative per la domanda sono state fornite con la Circolare n. 22 dell’Agenzia delle Entrate, che integra le precedenti indicazioni.
Per ottenere il Bonus Natale, il dipendente che ha i requisiti deve comunicarlo al sostituto d’imposta (il proprio datore di lavoro) tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietĂ . Sono disponibili in rete anche versioni personalizzate e aggiornate ai nuovi requisiti (scarica il fac-simile). L’importante è dichiarare il possesso dei requisiti, indicare il codice fiscale del figlio a carico e quello del compagno che eventualmente avrebbe diritto al bonus (perchè le coppie, conviventi o non separate, hanno diritto ad un solo bonus).
In presenza di più contratti part-time contemporanei, è il lavoratore a decidere a quale dei suoi datori di lavoro richiedere il bonus.
Se durante l’anno il lavoratore ha accumulato piĂą contratti a termine, la richiesta va presentata all’ultimo datore di lavoro fornendi anche le certificazioni uniche per consentire la quantificazione del bonus spettante.
L’importo massimo del Bonus è di 100 euro e viene calcolato in base ai giorni effettivamente lavorati nel corso del 2024. Pertanto, i lavoratori che hanno accumulato un numero di giorni inferiore rispetto a un anno completo di lavoro riceveranno un importo ridotto proporzionalmente. In caso di errore nell’importo erogato, è previsto il recupero a conguaglio.
L’indennità è erogata insieme alla tredicesima, ma qualora l’importo del bonus fosse calcolato erroneamente o il richiedente non rispettasse i requisiti previsti, l’eventuale eccedenza sarà recuperata a febbraio 2025 tramite conguaglio fiscale. Nel caso in cui il lavoratore non fosse più in servizio a febbraio, il recupero avverrà nella dichiarazione dei redditi per l’anno 2024.
Online a partire da giovedì 21 il cedolino pensione di dicembre 2024, per i titolari di prestazioni afferenti alle diverse Gestioni dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. L’INPS ha giĂ fornito gli importi e i beneficiari delle somme aggiuntive spettanti ad alcuni pensionati nel rateo del prossimo mese.
Tra le principali novitĂ , ricordiamo il versamento della quattordicesima mensilitĂ a favore dei beneficiari che non sono rientrati nella tranche di luglio scorso ed il bonus 155 euro per le pensioni inferiori al minimo, regolati rispettivamente dalla Legge n. 81/2007 e dalla Legge n. 388/2000.
Vediamo dunque le date di pagamento e le voci del cedolino tra rateo mensile, tredicesima mensilità , eventuale bonus tredicecima e quattordicesima, nonché i consueti conguagli IRPEF.
L’accredito INPS di dicembre 2024, che include anche il pagamento della tredicesima ordinaria e, in alcuni casi, del bonus tredicesima e della quattordicesima mensilitĂ , avviene quest’anno il secondo giorno del mese. La data di pagamento, essendo un lunedì, risulta essere la stessa sia per coloro che ricevono le somme attraverso Poste Italiane sia per coloro che le ricevono tramite banche.
A partire da lunedì 2 dicembre, dunque, i pensionati e le pensionate che ricevono prestazioni previdenziali, assegni, pensioni e indennitĂ di accompagnamento tramite Poste Italiane possono prelevare in contanti gli importi accreditati dall’INPS. Chi riceve la pensione sul conto corrente la troverĂ accreditata con la medesima data valuta.
Come da calendario per il ritiro in contanti è necessario rispettare l’ordine alfabetico:
L’importo aggiuntivo di 155 euro è riconosciuto d’ufficio ai pensionati che soddisfano specifici requisiti pensionistici e reddituali. A differenza della tredicesima mensilitĂ della pensione, questo bonus (introdotto dall‘articolo 70 della legge 388/2000) spetta ai pensionati con trattamento non superiore al minimo INPS, che per il 2024 è pari a 7.781,93 euro annui, ossia 598,61 euro al mese (importo aggiuntivo escluso).
Nello specifico, la somma (denominata “Importo aggiuntivo (Legge 388/2000) – Credito anno 2024”) spetta ai titolari di trattamenti pensionistici delle gestioni obbligatorie e delle forme sostitutive o esclusive (ma sono escluse alcune categorie, tra cui i beneficiari di assegni sociali e pensioni di invaliditĂ civile). L’importo aggiuntivo spetta anche ai titolari di pensioni provenienti da Gestioni private, spettacolo e sportivi professionisti.
Il calcolo tiene conto del reddito individuale aggiornato al 2020 e viene proporzionato per trattamenti infra-annuali. I limiti reddituali, rivisti con l’indice di perequazione definitivo del 5,4%, prevedono:
Il trattamento minimo per il 2024 è pari a € 598,61, pari a € 7.781,93 l’anno (importo aggiuntivo escluso).
Il pagamento viene effettuato in via provvisoria a livello centrale, in attesa della verifica dei dati reddituali che verrà effettuata successivamente. In caso di incongruenze nei dati reddituali, è necessaria una ricostituzione della posizione da parte del pensionato.
La quattordicesima, istituita dal DL 81/2007, è destinata ai pensionati con almeno 64 anni e redditi entro i limiti stabiliti. Per il secondo semestre 2024, spetta ai pensionati che raggiungono i 64 anni tra agosto e dicembre e a coloro che sono andati in pensione nel corso dell’anno.
I limiti reddituali variano in base alla contribuzione accumulata e alla categoria lavorativa (dipendenti o autonomi):
Anni di contribuzione | Fasce di reddito | Importi quattordicesima |
---|---|---|
Meno di 15 anni (dipendenti) Meno di 18 anni (autonomi) |
Fino a € 11.672,90 | € 437,00 |
Tra € 11.672,91 e € 11.773,89 | Trattamento massimo € 12.109,90 | |
Tra € 11.773,90 e € 15.563,86 | € 336 | |
Oltre € 15.563,86 | Trattamento massimo € 15.899,86 | |
Tra 15 e 25 anni (dipendenti) Tra 18 e 28 anni (autonomi) |
Fino a € 11.672,90 | € 546,00 |
Tra € 11.672,91 e € 11.798,89 | Trattamento massimo € 12.218,90 | |
Tra € 11.798,90 e € 15.563,86 | € 420 | |
Oltre € 15.563,86 | Trattamento massimo € 15.983,86 | |
Oltre 25 anni (dipendenti) Oltre 28 anni (autonomi) |
Fino a € 11.672,90 | € 655,00 |
Tra € 11.672,91 e € 11.823,89 | Trattamento massimo € 12.327,90 | |
Tra € 11.823,90 e € 15.563,86 | € 504 | |
Oltre € 15.563,86 | Trattamento massimo € 16.067,86 |
Le somme aggiuntive saranno versate direttamente con la rata di dicembre 2024. I pensionati possono consultare i dettagli relativi agli importi aggiuntivi e alla quattordicesima tramite il servizio online dell’INPS “Cedolino della pensione“. Ă necessario accedere con credenziali SPID, CIE o CNS.
Da sottolineare che l’INPS ha implementato controlli sui redditi dichiarati e sui limiti di pensione cumulativa. Nel caso di pensioni internazionali, il reddito pro-rata estero è incluso nel calcolo complessivo.
I beneficiari riceveranno una comunicazione individuale dettagliata con la dicitura:
In caso di mancata ricezione della quattordicesima, i pensionati che ritengono di avere diritto possono presentare domanda di ricostituzione reddituale direttamente online o tramite un Patronato.
Per ulteriori chiarimenti, è possibile contattare il Contact Center INPS ai numeri 803 164 (rete fissa, gratuito) o 06 164 164 (rete mobile, a pagamento).
Le operazioni di abbinamento delle risultanze contabili relative ai modelli 730 per i pensionati/contribuenti che hanno scelto l’INPS come sostituto d’imposta e che hanno inviato i loro flussi all’Agenzia delle Entrate dopo il 30 giugno, continueranno anche per il mese di dicembre, tenendo conto del rateo di tredicesima.
Per quanto riguarda il rateo di pensione, verrĂ effettuato il rimborso IRPEF a credito del contribuente o la trattenuta in caso di conguaglio a debito del contribuente.
I contribuenti che hanno indicato l’INPS come sostituto d’imposta per il modello 730 possono verificare le risultanze contabili e i relativi esiti della dichiarazione attraverso il servizio online “Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino”, disponibile anche tramite l’app INPS Mobile.
Nuove funzionalitĂ nel Cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate: dal 20 novembre, il contribuente potrĂ trovare in consultazione gli esiti dei controlli automatici nella sezione “L’Agenzia scrive”, segnalati tramite notifica personizzata. Chi riceve un avviso bonario potrĂ Â anche effettuare direttamente il pagamento delle somme dovute, nonchĂ© richiedere assistenza o inviare documentazione al Fisco inerente la propria posizione.
I nuovi servizi, in attuazione della Riforma Fiscale (articolo 23 del Dlgs 1/2024), integrano la consultazione e degli atti e delle comunicazioni, compresi quelli riguardanti i ruoli di natura tributaria. I dettagli sulle modalità di accesso e sulle caratteristiche delle nuove funzionalità sono invece contenuti nel provvedimento del 19 novembre.
Le nuove funzionalitĂ consentono di compiere una serie di operazioni in relazione a ogni comunicazione ricevuta. Tutti questi servizi, oltre che dal contribuente, possono essere utilizzati da un intermediario delegato.
Gli atti e le comunicazioni sono disponibili nella sezione “L’Agenzia scrive” del Cassetto fiscale, nel sito web delle Entrate. Quando arriva un nuovo documento, al contribuente arriva una notifica in area riservata. Nel caso in cui non riesca a visualizzare il documento, può trovarlo inserendo i dati identificativi nella specifica funzione di ricerca. Per le persone fisiche, è previsto anche l’invio di una notifica mediante messaggio sulla app IO.
Dopo la notifica, arriva comunque la consegna classica della comunicazione sugli esiti dei controlli automatici sulle dichiarazioni fiscali (da cui possoni emergere incongruenze dei dati indicati) tramite PEC o raccomandata.
Adesso, è possibile effettuare i pagamenti con addebito su un conto aperto presso un intermediario della riscossione e intestato al contribuente, identificato dal relativo codice fiscale.
Per procedere direttamente, basta inserire l’IBAN intestato al contribuente oppure, se cointestato, con autorizzazione ad operare con firme disgiunte.
E’ anche possibile rivolgersi al servizio CIVIS per chiedere assistenza. Si tratta della sezione dell’area riservata del sito AdE nella quale il contribuente può consultare e gestire le proprie informazioni fiscali .
Il nuovo servizio consente, a fronte di un nuovo atto o documento, di inviare un’istanza per fornire chiarimenti e segnalare le ragioni per cui si ritiene non dovuto l’addebito.
Nel momento in cui il contribuente interagisce, effettuando un pagamento o rivolgendosi a CIVIS, ottiene una ricevuta che attesta l’operazione effettuata, che sia un pagamento oppure l’invio di un’istanza di chiarimenti.
Se il contribuente opera tramite intermediario, quest’ultimo è tenuto a trasmettere tempestivamente le comunicazioni effettuate.
Con le nuove funzionalitĂ , in pratica, si mette il contribuente nelle condizioni di poter regolarizzare la propria posizione in maniera semplice e diretta.
SIMEST (Gruppo CDP) e Amazon hanno annunciato una collaborazione strategica per sostenere la digitalizzazione e l’apertura ai mercati esteri delle PMI italiane.
Grazie a questa sinergia tra pubblico e privato, le imprese coinvolte avranno accesso a strumenti formativi e supporto concreto per sviluppare il proprio business attraverso l’e-commerce e l’export.
C’è tempo fino alla fine dell’anno per richiedere gli incentivi auto concessi dell’Ecobonus auto ministeriale per l’acquisto di veicoli non inquinanti: i fondi a disposizione, tuttavia, iniziano a scarseggiare e allo stato attuale ammontano a 79.356.158,00 euro le risorse disponibili limitatamente alla categoria M1 con emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km.
Sono esauriti, invece, i fondi per la concessione di incentivi per auto M1 CO2 0-20 e veicoli M1 CO2 61-135. Non ci sono più risorse neppure per l’Ecobonus sule auto usate.
Considerando la fascia di emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km, invece, è possibile utilizzare gli incentivi per acquistare un modello plug-in, ottenendo risorse fino a 4mila euro (senza rottamazione) e un importo che varia tra 5500 euro e 8mila euro con rottamazione a seconda della classe di appartenenza (da Euro 0 fino a Euro 4).
Semaforo verde dal MIMIT anche per coloro che vogliono ottenere l’Ecobonus per l’installazione di impianti metano o GPL sulla propria auto, così come per l’acquisto di veicoli commerciali N1 ed N2 e per i mezzi da adibire a Taxi o Ncc.
Sul sito ufficiale dedicato all’Ecobonus auto, lo ricordiamo, è possibile monitorare in tempo reale i fondi residui per gli incentivi:
Cliccare su una mail che nasconde un malware o collegarsi a un wi-fi pubblico esponendosi al furto di dati: sono esempi classici di comportamenti rischiosi troppo spesso messi in pratica dai dipendenti aziendali, per mancanza di adeguata cultura della “prevenzione” in tema di Cybersicurezza, in particolare tra le PMI.
Un report Qbe Insurance rileva come il 78% delle PMI italiane si ritenga in grado di contrastare attacchi informatici, e tuttavia il 64% a subito un attacco nel corso dell’anno.
Nel rapporto Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica) relativo al primo semestre 2024 – survey sulle PMI realizzata fra maggio e luglio da Camera di Commercio di Modena e UniversitĂ di Modena e Reggio Emilia – si evidenzia come il 30% delle aziende dichiari di aver subito attacchi negli ultimi due anni.
C’è quindi un 70% di imprese che non ritiene di essere mai finita nel mirino del cybercrimine, ma questo dato implica una frequente mancanza di consapevolezza.
I dati sugli attacchi informatici verso realtĂ italiane, pur in leggera diminuzione rispetto al 2023, confermano in realtĂ due tendenze: l’Italia è tra i paesi piĂą colpiti dal cybercrimine a livello internazionale; il numero di incidenti resta sproporzionatamente alto rispetto alla popolazione e al PIL nazionale in rapporto col il prodotto interno lordo mondiale.
Una maggior consapevolezza sarebbe giĂ di per sĂ© un’arma potente contro la pirateria informatica.
Vittorio Bitteleri, Country Manager di Cyber Guru, sottolinea che tre volte su quattro la causa scatenante di un cyberattacco è il fattore umano. «Spesso si tratta di errori inconsapevoli, commessi quando per comunicazioni private si usa lo stesso dispositivo, per esempio uno smartphone, utilizzato anche per le comunicazioni di lavoro».
Il phishing, ovvero l’invio di mail che in realtĂ nascondono una minaccia informatica. «è solo il caso piĂą noto, ma ormai esistono tantissimi attacchi e comportamenti che possono essere considerati pericolosi. E rendono necessarie attivitĂ di formazione e di addestramento».
«Nelle PMI, ma in particolare nelle micro-aziende fino a 10 dipendenti, la formazione diventa chiave principale anche in considerazione del fatto che non hanno personale tecnico specializzato, spesso non ci sono un CTO, chief technology officer, men che meno un CISO (Chief Information Security Officer) – aggiunge Michele Lomazzi, Responsabile Sviluppo Offerta di Wopta Assicurazioni -. Sono aziende in cui è frequente che ci sia un consulente informatico esterno. A livello tecnologico è giĂ tanto se fanno correttamente gli aggiornamenti».
Per proteggersi dai rischi informatici, le aziende dovrebbero fare seguire tre percorsi paralleli, spiega Lomazzi: formazione, protezione tecnologica dei dati e assicurazione.
Cyber Guru si occupa di questo attraverso una piattaforma che utilizza anche algoritmi di intelligenza artificiale. «Prima che da quelli tecnologici, partiamo da aspetti metodologici. Utilizziamo moduli che trasmettono concetti chiari, ben delineati, capaci di trasformare i comportamenti maggiormente a rischio». Un esempio: «utilizziamo campagne di phishing simulato, molto efficaci per addestrare le persone a riconoscere i tranelli della rete. Se l’utente cade nell’inganno, raggiunge una pagina web che segnala la presenza di un attacco». In questo modo il dipendente impara a riconoscere i segnali di un messaggio sospetto.
Lomazzi fa l’esempio di una mail recentemente ricevuta in cui si chiedeva la partecipazione a un sondaggio. «Per verificare che non fosse un tentativo di truffa, ho controllato che l’indirizzo mail del mittente corrispondesse all’azienda destinataria, l’ortografia, loghi e layout in stile dell’azienda mittente». Quest’ultimo accorgimento può essere utile perchĂ© spesso questi messaggi, che tendenzialmente sono generati da macchine, contengono macroscopici errori di grammatica, piuttosto che loghi falsi ma molto simili al marchio originale.
La formazione di Cyber Guru comprende anche una serie composta da episodi della durata di pochi minuti. «Il protagonista compie azioni comuni, che però hanno conseguenza negative. Cerchiamo di far leva sull’immedesimazione, per sensibilizzare le persone verso i rischi che possono derivare da gesti comuni, da errori che moltissime persone commettono tutti i giorni, inconsapevolmente».
L’importanza degli aspetti legati alla sensibilizzazione dei dipendenti e alla modifica dei loro comportamenti non sostituisce le dotazioni informatiche. Le tecnologie sul mercato sono molteplici, l’evoluzione impresa dall’intelligenza artificiale da una parte rende piĂą insidiosi gli attacchi dall’altra fornisce anche maggiori possibilitĂ di difesa.
Ogni azienda deve effettuare le sue valutazioni soprattutto in base alle proprie caratteristiche.
Anche in questi casi, un progetto di cybersecurity non può prescindere dalla formazione, sia degli addetti alla produzione sia dell’intera forza lavoro aziendale. Per arrivare, eventualmente, anche all’intera catena di fornitura.
Il terzo step sono le assicurazioni. Un attacco cyber può comportare diverse tipologie di danni, su cui ci si può assicurare: cancellazione o diffusione non autorizzata di dati, blocco di pc e sistemi informativi, che possono anche comportare l’interruzione della produzione.
«L’azienda dopo aver subito l’attacco che comporta un data breach è previsto debba sporgere la prevista denuncia al garante, deve sostenere anche costi di indagine e verifica. Infine, ci sono tutti gli aspetti relativi alla responsabilitĂ civile, legati alla violazione di dati, in particolare se interessati sono fornitori o clienti» sottolinea Lomazzi.
La propensione a stipulare polizze che coprano questi rischi al momento non è particolarmente alta, sottolinea Wopta Assicurazioni, nonostante esistano soluzioni per tutte le dimensioni aziendali, anche per lo studio professionale sotto casa.
Le imprese sottovalutano il rischio, che in realtĂ riguarda praticamente chiunque abbia un sito web.
«I software malevoli visitano i siti costantemente, cercano le vulnerabilitĂ , e poi scelgono dove colpire». Spesso l’azienda non si accorge nemmeno di essere vittima di un attacco perchè possono non esserci evidenze immediate. E questo incide sulla bassa consapevolezza del rischio a cui si è quotidianamente soggetti.
Con l’approvazione della Manovra 2025 potrebbe essere attivato un nuovo bonus per l’acquisto di elettrodomestici più performanti, che garantiscano consumi inferiori favorendo il risparmio delle famiglie.
Si tratterebbe di un’agevolazione diversa dal Bonus Mobili, giĂ previsto anche per il prossimo anno nell’ambito delle spese per gli arredi e i grandi elettrodomestici ad alta efficienza, nell’ambito di un progetto di ristrutturazione edilizia.
A prevederlo è un emendamento alla Legge di Bilancio presentato dalla Lega, siglato da Alberto Gusmeroli. La proposta mira a incentivare la sostituzione di grandi elettrodomestici obsoleti con apparecchi di classe energetica non inferiore alla B. Lo stanziamento dei fondi necessari sarebbe pari a 100 milioni di euro all’anno dal 2025 al 2027.
Si tratterebbe di un incentivo basato sulla copertura del 30% del costo, entro un limite massimo di 100 euro elevato a 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25 mila euro annui.
La detrazione sarebbe applicata in dichiarazione dei redditi, conservando le fatture e le ricevute dei pagamenti, emesse esclusivamente in seguito a pagamenti tracciabili.
Per quanto riguarda le tipologie di elettrodomestici, l’agevolazione proposta potrebbe essere utilizzata per acquistare frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici e lavastoviglie ma anche apparecchi di riscaldamento, stufe elettriche, forni a microonde, ventilatori elettrici e apparecchi per il condizionamento.
Nuova intesa siglata tra ANCI e Funzione Pubblica, volta a supportare i Comuni nel censimento dei controlli sulle imprese, attivati in base a quanto previsto dal decreto legislativo n. 103/2024 che introduce semplificazioni incentivando un nuovo approccio nei rapporti tra autoritĂ e attivitĂ economiche.
L’accordo si inserisce nel nuovo sistema di controlli rivolti alle imprese e prevede una stretta collaborazione tra ANCI e Ministero della PA per attuare i contenuti della riforma, rendendo le verifiche maggiormente efficaci e semplici.
Cosa prevede? Controlli più razionali ed efficaci, che incentivano i comportamenti virtuosi, passando da una logica sanzionatoria alla prevenzione degli illeciti sulla base di una fiducia reciproca, e rilanciare così lo sviluppo e la crescita del Paese.
Valido fino al 31 dicembre 2026, il protocollo prevede che l’ANCI si adoperi per limitare gli oneri a carico dei Comuni e che il Ministro per la PA si impegni a fornire supporto tecnico e metodologico alle amministrazioni locali, attivando un canale diretto per segnalare difficoltà interpretative e applicative.
à finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di 190 funzionari il nuovo bando di concorso indetto dall’Agenzia delle Entrate, con scadenza il prossimo 19 dicembre.
La selezione, in particolare, si propone di assumere 66 funzionari tecnici e 124 funzionari gestionali, in possesso di laurea, competenze specialistiche che variano a seconda del ruolo e di altre skills in ambito problem solving, garantendo impegno e affidabilitĂ , collaborazione e lavoro di squadra, organizzazione del proprio lavoro e flessibilitĂ .
I posti disponibili sono ripartiti sulla base delle specifiche mansioni e tenendo conto delle posizioni vacanti a livello regionale:
La selezione sarà strutturata attraverso lo svolgimento di una prova scritta e di una prova orale, secondo un calendario specifico pubblicato in data 9 gennaio 2025 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, con valore di notifica a tutti gli effetti.
Le candidature possono essere inviate attraverso il portale InPA. Tutti i dettagli nel bando integrale.
La sicurezza sul lavoro rappresenta un tema molto ampio, delicato e di grande attualità . A dettare le regole per datori di lavoro e loro addetti è il DLgs 81/2008 che, otre a elencare le misure generali di tutela aziendale, rappresenta il Testo Unico per la salute e la sicurezza per tutti gli ambienti di lavoro, stabilendo regole e sanzioni in caso di violazioni o inottemperanze.
In questo articolo analizziamo le figure che fungono da organi di vigilanza deputati a verificare che sia garantita la sicurezza dei lavoratori ed in particolare i compirti e il ruolo in azienda del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Nel redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) connessi con le svolte all’interno dell’azienda (obbligatorio ai sensi del D.lgs 81/08), il datore di lavoro è chiamato anche a fornire i nominativi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) o di quello Territoriale (RLST).
Il ruolo del RLS è complesso e richiede adeguata formazione e una costante attività di aggiornamento, anche a fronte delle molteplici evoluzioni che negli ultimi tempi hanno interessato il mondo del lavoro.
Il RLS ha funzioni proprie di controllo, promozione e vigilanza, che esercita ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs 81/2008 (Attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza):
– accede ai luoghi di lavoro;
– è consultato preventivamente in ordine alla valutazione dei rischi, individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell’azienda o unitĂ produttiva;
– è consultato sulla designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), delle attivitĂ di prevenzione incendi, primo soccorso, evacuazione dei luoghi di lavoro e medico competente;
– è consultato in merito all’organizzazione della formazione (art. 37 D.lgs 81/08);
– riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
– promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integritĂ fisica dei lavoratori;
– partecipa alla riunione periodica (art. 35 D.lgs 81/08);
– avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attivitĂ ;
– può fare ricorso alle autoritĂ competenti qualora necessario.
Di fatto il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza risulta come il primo organo di controllo in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, vigilando sull’applicazione delle norme, sul rispetto degli accordi stipulati in sede di riunione periodica, sull’efficienza del motore aziendale della sicurezza e sul rispetto delle direttive aziendali da parte di tutti i soggetti responsabili.
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) rappresenta il datore di lavoro e lo assiste nella valutazione e gestione dei rischi per la salute la sicurezza dei lavoratori e nella stesura del DVR, sia in prima persona che tramite il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), di cui si pone come coordinatore.
Di fatto, dunque, il principale compito del RSPP è quello di fare le veci del datore di lavoro in tema di sicurezza sul lavoro, mentre il RLS ha un ruolo di consultazione, controllo e tutela dei diritti dei lavoratori di cui è il rappresentante.
Gli organi di vigilanza per la sicurezza sul lavoro istituzionali sono:
– l’organo di vigilanza dell’ASL;
– la Direzione Territoriale del Lavoro (DTL);
– i Vigili del Fuoco;
– la Protezione Civile.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve interfacciarsi con queste autoritĂ competenti, facendovi eventualmente ricorso, ai sensi dell’art. 50 D.lgs 81/08, qualora rilevi che le misure adottate dal datore di lavoro non siano idonee a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
Il rapporto tra RLS e organi di vigilanza, tuttavia, non deve essere visto solo come strumento risolutivo dei problemi, ma anche come collaborazione attiva. Ad esempio, nell’attività di promozione, il già citato articolo 50 del Decreto prevede che il RLS possa formulare osservazioni in occasione delle visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è peraltro, di norma, sentito.
All’Art. 13 – Vigilanza del D.lgs n. 81 del 2008 si legge:
“1. La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dalla Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specifica competenza, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonchĂ© per il settore minerario, fino all’effettiva attuazione del trasferimento di competenze da adottarsi ai sensi del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni, dal Ministero dello sviluppo economico, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acque minerali e termali dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alle finalitĂ del presente articolo, nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti.
1-bis. Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecnici istituiti presso le predette amministrazioni.”
Il punto di vista del presidente di Confimprese, Mario Resca, sulle evidenze emerse dalla ricerca presentata nel corso del XII Retail Real Estate di Confimprese, basata sui dati dell’Osservatorio Reno.
Aumentano le opportunità di lavoro in vista delle festività e saldi di gennaio. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le assunzioni previste nel mese di novembre 2024 ammontano a 427mila e saranno 1,3 milioni gli inserimenti programmati per l’intero trimestre fino a gennaio 2025.
Le assunzioni riguarderanno prevalentemente il settore dei Servizi, sebbene anche turismo e nel commercio siano caratterizzati da un trend positivo dal punto di vista occupazionale. I comparti piĂą attivi sono GDO (cassieri, banconisti e scaffalisti), Retail (con la ricerca di oltre 600 figure tra sales assistant, addetti ai pacchetti natalizi e promoter), Horeca e Logistica.
Anche da parte delle agenzie per il lavoro arrivano segnali positivi: Manpower, ad esempio, segnala la ricerca di 5mila risorse su tutto il territorio nazionale per fronteggiare le esigenze lavorative del Black Friday, del periodo festivo e del successivo periodo dei saldi.
Anche quest’anno il periodo natalizio si conferma dunque un momento dell’anno particolarmente dinamico in termini lavorativi. Come ha dichiarato Andrea Cartoccio, Manpower brand director:
I dati raccolti dal nostro Osservatorio, il ManpowerGroup Employment Outlook Survey, mettono in luce un’aspettativa di crescita nelle assunzioni per l’ultimo trimestre dell’anno del +19%, in miglioramento rispetto al trimestre precedente (+2%) e anche rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+1%)”.
Anche Umana ha avviato una vasta campagna di recruiting in tutta Italia, al fine di soddisfare la necessitĂ di nuovi inserimenti in previsione del picco di attivitĂ tra Black Friday, Cyber Monday e oltre. Sono oltre 1.500 le opportunitĂ di lavoro segnalate in tutta Italia, in particolare nella Logistica, GDO e comparto Moda.
Umana, inoltre, ha ampliato le selezioni coinvolgendo il settore socio-sanitario, con circa 400 posizioni aperte in tutto il territorio nazionale: 100 infermieri, 300 tra Operatori socio-sanitari (OSS) e Ausiliari socio-assistenziali (ASA) oltre a 100 farmacisti da inserire nelle parafarmacie operative in diverse regioni.
Il 20 novembre 2024 è stato indetto uno sciopero nazionale dei lavoratori del SSN, per protestare contro la Manovra 2025, non ritenuta adeguata a sostenere le necessità del comparto Sanità . Tra i motivi di insoddisfazione ci sono anche le scarse risorse stanziate per il rinnovo dei contratti. Ma quali sono oggi le condizioni di lavoro di medici e infermieri? E quanto guadagnano?
Per prima cosa, è bene ricordare che c’è differenza – contrattuale e retributiva – tra il medico di ospedale pubblico e medico di base. Nel primo caso, lo stipendio è nettamente inferiore e si va da 2mila a 4mila euro, in proporzione all’anzianitĂ di servizio. Un primario può arivare a guadagnare anche 6mila euro.
In questo articolo, ci focalizziamo sulla figura del cosiddetto medico di famiglia, che non è dipendente dello Stato ma è un libero professionista convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il calcolo dello stipendio di un medico di base dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, la posizione geografica, il tipo di contratto di lavoro e il numero di assistiti. In generale, il medico di famiglia in Italia guadagna uno stipendio che varia tra i 2.700 e i 7.200 euro al mese.
Oltre allo stipendio base, il medico di famiglia può guadagnare ulteriori compensi attraverso le prestazioni aggiuntive che offre ai suoi pazienti. Ad esempio, il medico può ricevere un compenso per le visite domiciliari, le visite specialistiche o per la partecipazione a corsi di formazione.
Vediamo in dettaglio come si calcola lo stipendio di un medico di base, il percorso di studi, il contratto e in che modo la retribuzione può variare in base ai diversi fattori in gioco, come il numero di pazienti.
Il medico di base  – come i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta – in Italia è un libero professionista convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’Ente previdenziale di riferimento per i medici di base è l’ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), che è responsabile della gestione dei contributi versati per il calcolo della pensione di medici di base e pediatri di libera scelta, nonchĂ© da tutti i medici e odontoiatri iscritti all’Ordine di categoria.
Si tratta di una figura fondamentale all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, essendo responsabile della cura dei pazienti e del primo livello di assistenza medica generale. Il compito principale del medico di base è di garantire la salute dei propri pazienti, diffondere la cultura sanitaria, aggiornare le schede sanitarie dei pazienti, redigere certificazioni e assicurare livelli di assistenza sia in ambulatorio che a domicilio. In generale, il medico di base interpreta i sintomi del paziente e fa una diagnosi attraverso la visita, gli esami diagnostici e ematochimici e la prescrizione di una terapia. In caso contrario, il medico di base orienta i pazienti verso medici specialistici.
Questo professionista può essere di due tipi:
In generale è fondamentale sapere che ogni cittadino italiano ha diritto ad avere un proprio medico di base al fine di ottenere cure continuative e integrate.
Per diventare medico di base in Italia, è necessario conseguire una Laurea in Medicina e Chirurgia, ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione e iscriversi all’Ordine dei Medici, quindi conseguire la Specializzazione in Medicina Generale portando a termine il corso universitario della durata di tre anni e inviare la domanda alla ASL di pertinenza per essere inseriti nelle graduatorie regionali.
La Regione nomina i medici di base in base al rapporto tra residenti e medici di famiglia. Una volta nominati, i medici di base stipulano un contratto di convenzione e svolgono la loro attivitĂ come liberi professionisti convenzionati dall’ASL.
Questo significa che, a differenza dei medici che lavorano negli ospedali o nei poliambulatori, il medico di base non è dipendente della ASL e non ha un rapporto di lavoro subordinato, ma rientra nella libera professione convenzionata dall’ASL di competenza, a cui emette fattura per i servizi resi.
Lo stipendio di base di un medico di famiglia è determinato dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore sanitario (CCNL SanitĂ ). Questo contratto stabilisce una retribuzione minima garantita, che viene poi incrementata in base all’anzianitĂ di servizio e alla posizione geografica.
Il guadagno medio di un medico di base in Italia è di 52mila euro lordi, che corrisponde a un netto di circa 33mila euro l’anno, ovvero a 2.700 euro netti al mese, per 12 mensilitĂ .
I guadagni effettivi dei medici di famiglia possono, tuttavia, crescere con l’anzianitĂ di servizio e gli anni di esperienza:
Va sottolineato, che il medico di base ha diversi obblighi, tra cui mantenere aperto il proprio studio per un certo numero di giorni e ore a settimana, a seconda del numero di pazienti che ha. In particolare, lo studio deve essere aperto almeno cinque giorni a settimana e fornire assistenza sanitaria per un minimo di:
L’importo esatto dipende dal numero di assistiti:
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il guadagno di un medico di base è inversamente proporzionale al numero di pazienti che assiste.
Il guadagno, chiamato “quota capitaria”, varia a seconda di diversi fattori;
Oltre a questo guadagno, ci sono altre fonti di reddito del medico di famiglia, come:
Questi sono i guadagni lordi, ai quali vanno detratti le tasse e le spese come l’affitto dello studio e il personale di segreteria. Inoltre, il medico deve pagare anche i sostituti per i giorni di ferie. Tutti questi costi, infatti, non sono coperti dal Sistema Sanitario Nazionale ma sono a carico del medico titolare dello studio.
Con la Circolare n. 22 del 19 novembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modifiche introdotte dal DL n. 167/2024, al Bonus Natale introdotto dal decreto Omnibus.
L’indennità una tantum di 100 euro è ora accessibile a una platea più ampia di dipendenti grazie all’eliminazione di alcuni vincoli. Ecco tutti i dettagli sui requisiti, le modalità di richiesta e le nuove regole operative.
Il Bonus Natale 2024 è erogato ai lavoratori dipendenti che soddisfano, congiuntamente, i seguenti requisiti:
Il figlio a carico può essere di età inferiore a 21 anni, purché soddisfi i criteri reddituali dell’art. 12 del TUIR. Non è necessario che il lavoratore sia coniugato, separato o divorziato: il requisito del figlio a carico prevale su qualsiasi condizione familiare del richiedente.
Una delle principali novità riguarda i lavoratori dipendenti coniugati o conviventi. L’indennità non è riconosciuta se il coniuge o convivente del richiedente, avente diritto, è anch’esso beneficiario del bonus.
I lavoratori devono quindi dichiarare nella domanda al sostituto d’imposta che il proprio coniuge o convivente non percepisce il Bonus Natale, fornendo i relativi codici fiscali.
L’Agenzia delle Entrate ha ricordato infine che:
Per richiedere il Bonus Natale 2024, i lavoratori dipendenti devono seguire questa procedura:
Per chi ha giĂ presentato domanda non è necessario ripresentarla, ma c’è l’obbligo di aggiornare i dati per rispettare le nuove disposizioni.
I chiarimenti completi, comprese le casistiche esemplificative, sono disponibili nella Circolare 22/2024, integrata dalla precedente Circolare 19/E del 10 ottobre 2024, che faceva riferimento alla normativa primaria (DL n. 167/2024).
Nell’ambito dei lavori parlamentari sulla Manovra 2025 è stato respinto l’emendamento che proponeva una Rottamazione quinquies, resta però in piedi la proposta, ritenuta ammissibile, da inserire eventualmente nella legge di conversione del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, che prevede una sorta di estensione della Rottamazione quater per le cartelle esattoriali 2022-2023.
Vediamo come potrebbero cambiare le regole sulla definizione agevolata, tenendo presente che si tratta di emendamenti non ancora approvati.
L’emendamento presentato nell’ambito della conversione in legge del Decreto Fiscale (DL n. 155/2024) propone la rottamazione delle cartelle esattoriali esclusivamente per i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.
Riguarda i debiti con l’Erario e quelli previdenziali o verso i Comuni, in tutti i casi previa delibera degli enti creditori. Quindi, come avvenuto per la definizione agevolata nell’ambito della Pace Fiscale degli scorsi anni, sia gli enti possono aderire o meno, su base volontaria.
Come funzionerebbe? Il contribuente dovrebbe presenta domanda entro aprile prossimo e pagare la prima o unica rata entro il 31 luglio 2025. Sarebbero previste 18 rate trimestrali (cinque anni), con le prime due rate pari al 10% della somma complessivamente dovuta e le altre ripartite in versamenti periodici di pari importo.
Questa mini-rottamazione delle cartelle 2022-2023 è per il momento ancora una semplice proposta di emendamento. Bisogna quindi attendere l’approvazione del DL attualmente in discussione al Senato per capire se diventerĂ legge.
Al momento, il provvedimento è in discussione al Senato e poi dovrà passare alla Camera. La conversione in legge è prevista entro il 18 dicembre.
L’emendamento alla Legge di Bilancio 2025, presentato ma bocciato perchè considerato inammissibile, proponeva invece una nuova definizione agevolata comprensiva di tutti i carichi affidati all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2023. Tendenzialmente, con le stesse regole delle ultime rottamazioni: pagamento per intero del debito originariamente dovuto ma senza interessi e sanzioni.
La proposta non è stata però ammessa al dibattito in commissione, quindi non verrà neppure sottoposta al voto.