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Recensione: Abbiamo testi splatter (pochi per la verità ), altri di atmosfera e persino alcuni comico/grotteschi.Vengono così proposti diciotto racconti di diciassette autori diversi (due testi sono di John Gordon), alcuni dei quali famosissimi come Stephen King e Ramsey Campbell, altri piuttosto noti e spesso presenti in questo tipo di antologie come Dennis Etchison, David J. Schow e Charles Grant, infine un trio di scrittori secondari (credo che non si offendi nessuno se si definiscono in tal modo scrittori del calibro di Gardner Dozois, David Langford e John Gordon) e un ampio gruppo di sconosciuti molti dei quali con una sola pubblicazione tradotta in italiano (Daniel W. Barber, Fred Chappell, Jovan Panich, Vincent McHardy, John Brizzolara, Leslie Halliwell, Charles Wagner, Roger Johnson, James Hamesath).
Ne deriva così un insieme molto eterogeneo che susciterà la curiosità del lettore più appassionato e sempre bramoso di conoscere nuove penne. Purtroppo lo spirito magico che governa la speranza inizia presto a evaporare.Karl E. Wagner osa nel mettere in campo un manipolo di giovani scommesse, forse perché limitato da un budget che non gli permetteva di pescare tra gli scrittori di maggior blasone, ma ne viene fuori un’antologia che perde l’azzardo del suo curatore. Al vecchio Stephen King, con “La scorciatoia della signora Todd” (inserito anche nell’antologia “Scheletri”), tocca il compito di “tirare la carretta” con uno dei racconti più qualitativi dell’antologia (ma la concorrenza, come abbiamo anticipato, era tutt’altro che competitiva). King propone una storia che rievoca ricordi lovecraftiani con una signora (la Todd di cui al titolo) specializzata nel percorrere delle scorciatoie lungo sentieri bizzarri che sfuggono alle regole della realtà e che le permettono di ringiovanire.
Il racconto di King, pur essendo tra i migliori, è “superato” da l’unico vero gioiello (seppur humor) dell’intera raccolta, cioè “La cosa nella camera da letto” per la firma del gallese David Langford. Vincitore di vari Premi Hugo (principale Premio internazionale di narrativa fantascientifica), Langford propone uno dei suoi classici racconti parodistici. “La cosa nella camera da letto” infatti è una folle e divertentissima parodia delle detective story con indagatore dell’occulto protagonista. Nella fattispecie viene messo in scena un indagatore che, all’interno di un bar, racconta agli astanti una delle sue ultime avventure. Ingaggiato per risolvere l’enigma di un fantasma che funesta le notti delle clienti di un albergo, il detective si troverà costretto a procurarsi vestiti da donna e a truccarsi in modo consono per stimolare la presenza dell’ectoplasma che pare manifestarsi solo in presenza di donne attraenti.
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