Oggi è Giovedi' 21/11/2024 e sono le ore 09:45:16
Nostro box di vendita su Vinted
Condividi questa pagina
Oggi è Giovedi' 21/11/2024 e sono le ore 09:45:16
Nostro box di vendita su Vinted
Condividi questa pagina
Nostra publicità
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Recensione
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
di Salvatore La Grassa
TAG: Giuseppe Pitré, Fiabe novelle e racconti popolari siciliani, Agatuzza Messia, Giovambattista Basile, Pentamerone, Giovanni Patuano, Matri-drau, tipo Amore e Psiche, Il ceppo d'oro, Il tronco d'oro, Marvizia, Lu re d'amuri
Il racconto siciliano Lu re d'amuri, rispetto al cunto Il ceppo
d'oro del Pentamerone del Basile e al racconto Marvizia, ha una migliore formulazione
di tipo etico. Il racconto è stato raccolto dal raccontatore cieco palermitano
Giovanni Patuano. In questo racconto viene accentuato il motivo dell'amore
che sovrasta ogni impedimento e le remore legate alle abitudini claniche sul matrimonio.
Anche in questo racconto la mamma-draga del personaggio maschile, ovvero lu
Re d'amuri, vuole imporre la sposa al figlio, in questo caso una
sposa d'alto rango, addirittura la figlia del re del Portogallo. Giovanni
Patuano o un precedente raccontatore, nella linea del tramandamento orale, ha connesso
la mamma-draga alle grandi case regnanti d'Europa. La stessa mamma-draga è
madre del re di Spagna. Probabilmente le nazioni di Spagna e Portogallo sono
state collegate dal popolo alla mamma-draga perché ritenute responsabili delle
nefandezze dell'epoca, secondo il detto "u pisci feti ra testa".
La parte iniziale sino all'uscita del turco è molto simile all'inizio
del racconto "Lu Scavu"( Pitré XIX), raccolto a Palermo dalla nipote della
novellatrice cieca Brusca. Il bagno nel latte del protagonista si riscontra
pure nel racconto Li Palli magichi(Pitré XXXVIII) proveniente da Acireale.
Anche in questo racconto il protagonista maschile prende la forma di un uccello
verde, ma riprende forma umana calandosi in un recipiente colmo di latte prima,
e in un recipiente colmo d'acqua poi.
Come in altri racconti studiati (Il ceppo d'oro, Lu scavu)
in questo racconto la famiglia della protagonista trae un vantaggio materiale
all'inizio. Qui viene data una borsa di monete d'oro al padre di Rusidda,
la protagonista del racconto. Probabilmente in questi racconti c'è un
antico collegamento
alla festa dell'antica Roma dei Saturnalia, in cui era eletto re uno schiavo.
A queste feste, in cui si beveva molto vino, partecipavano le donne, ma non
quelle di buona famiglia. Ma può anche darsi che questo vantaggio materiale
sia una deriva del prezzo per la sposa, praticato in moltissime culture.
Come nel cunto Il ceppo d'oro e in Marvizia la protagonista
fa un matrimonio patrilocale, cioè va ad abitare nella casa, nel regno dello sposo.
Rusidda andrà a coabitare
col Re d'amuri e con le cognate orchette Rusidda e Caterina: in questo caso
sono serpenti i parenti stretti, ovvero le sorelle della protagonista.
Ma la casa, il palazzo
in cui vivono la mamma-draga, le figlie Rusidda e Caterina e il Re d'amuri
è senza scale: sono Rusidda e Caterina che calano le lunghe trecce
e fanno salire la madre e la protagonista. E il palazzo o torre senza scale
denota un taglio netto nei confronti della società civile. Evidentemente il
palazzo senza scale si addice ad abitazione di orche che la giustizia umana
cerca di perseguire; ma è possibile che questo tipo di casa sia connesso
all'iniziazione tribale, rito in cui i partecipanti si staccavano dall'esistenza
quotidiana per incontrare gli spiriti e i numi della tribù. Spesso nei racconti
mitici relativi alle iniziazione il nume iniziatore è visto come il
serpente che inghiotte l'iniziato e di cui sputa le ossa, su cui ricrescerà di
nuovo la carne e scorrerà di nuovo il sangue. L'iniziato rinascerà a
nuova vita e farà parte della tribù, e del passaggio gli rimane un segno, una piccola menomazione
che effettivamente gli viene inflitta nel corso dell'iniziazione.
E' dunque possibile che la mamma-draga, prima di rappresentare la temuta suocera,
sia stata ritagliata dalla figura dell'essere iniziatore.
Nel racconto di Giovanni Patuano la protagonista resta incinta nel periodo
in cui vive nel palazzo sotterraneo col Re d'amuri. E questo stato la salva,
in quanto le sei mamme-draghe, sorelle della mamma-draga suocera, che incontra
nel corso della peregrinazione, la risparmiano perché porta in grembo
il figlio del loro nipote. Mentre nel cunto del Pentamerone e in Marvizia
la peregrinazione della protagonista dura sette anni, la protagonista Rusidda impiega soli sette
giorni per raggiungere la casa della mamma-draga suocera. Non poteva essere diversamente perché la protagonista non poteva avere una gravidanza lunga sette anni. In questo racconto
la protagonista ha un contatto diretto con l'amato e si sente che lu Re d'amuri,
quando interviene per aiutare Rusidda, nutra per lei amore e pietà.
In Marvizia invece la protagonista dialogava con Uccello Verde per il tramite
del giagante Alì. Tuoni-e-lampi, protagonista maschile
del cunto del Basile, ha un atteggiamento meno morbido nei confronti di Parmetella.
Si può considerare il racconto di Giovanni Patuano una fiaba
che ricapitola e chiarifica la vicenda di una fanciulla che fa un incontro
con un ragazzo facente parte di una cerchia, di un clan o sottoclan di non corrispondenza
nuziale, di una classe superiore. La fanciulla e il ragazzo si amano, forse
nella Grande Casa descritta da Vladimir Propp nel suo Le radici storiche
del racconto di fate.
Nella Grande Casa, cui il Propp ha dedicato l'intero capitolo quarto,
ragazzi e ragazze potevano intrattenere dei rapporti amorosi al di fuori delle
regole
claniche matrimoniali. Ma una volta terminato il periodo trascorso nella Grande
Casa i ragazzi dovevano sottostare alle regole claniche matrimoniali.
Deteriorandosi le strutture culturali claniche, il primo amore di una ragazza
o di un ragazzo
prende peso culturale sempre maggiore: ed ecco allora che nei racconti spunta
la figura della maga-suocera che si oppone al matrimonio d'amore del figlio
(la figura della maga-suocera viene tratteggiata nel paragrafo 25 del 3°
capitolo dell'opera sù accennata di Vladimir Propp, capitolo dedicato
alla foresta misteriosa.
Nel cunto del Basile può essere intravisto il commento sarcastico dell'autore
napoletano; ovvero che Parmetella passa dalla
padella alla brace. Purtroppo nel finale, forse, il rifinitore dell'opera del Basile,
pubblicata postuma, mette una pezza a questo tipo di considerazione
ironica e sottolinea che Parmetella aveva rinsaldato i legami d'amicizia con
le sette sorelle orchette di Tuoni-e-lampi.